La Apsp “Rosa dei Venti” sta uscendo dall’emergenza
Borgo Chiese. Ieri i vertici di Provincia a Apss hanno incontrato i dirigenti della casa di riposo «In via Battisti c’è ancora qualche positivo, ma l’edificio di via Brione è rimasto sempre indenne»
Borgo chiese. La pandemia di Coronavirus in valle del Chiese sembra si stia pian piano ridimensionando e ieri a rendersene effettivamente conto sono stati il presidente della Provincia Maurizio Fugatti e suoi assessori giudicariesi Failoni e Gottardi nonché i vertici dell'Azienda sanitaria a Condino rappresenta dal direttore generale Paolo Bordon e dal dottor Antonio Ferro.
La ricognizione dello stato maggiore provinciale e della sanità trentina (presente pure il presidente della Comunità di valle Butterini) l'avevano programmata la scorsa settimana a Pieve di Bono – Prezzo, Comune che proprio con Borgo Chiese rientra, con altre tre realtà, tra quelle considerate a rischio.
Infermieri al lavoro
La visita non ha fermato il centro polifunzionale dove il personale infermieristico ha proseguito la propria azione effettuando tamponi e prelievi il cui numero da martedì ha raggiunto la soglia delle mille unità e che oggi è destinato a crescere ancora grazie al punto prelievi frazionale di Cimego mentre i decessi sono fermi a quota 18.
A rassicurare in merito alla frenata dell'epidemia, come anticipato, ci hanno pensato prima il sindaco Claudio Pucci e successivamente Matteo Radoani, direttore della fondazione casa di riposo “Rosa dei Venti”. Entrambi hanno esposto alla delegazione provinciale numeri e situazioni, affrontate e superate, da far rabbrividere.
Pucci e Radoani hanno dato atto a quanto medici e personale in quasi due mesi si sono prodigati a fare, saltando orari e turnazioni pur di essere vicini e al servizio dei propri degenti. Il libro presenze del personale contiene insomma riscontri difficili da immaginare.
Un grande impegno
«Come Rosa dei Venti Apsp - spiega Radoani - abbiamo adottato scrupolosamente tutte le indicazioni e le linee guida previste ma nonostante ciò, seppur con un po’ di ritardo rispetto ad altre strutture, a fine marzo si è registrato il primo ospite positivo. Da quel momento la struttura ha attraversato un periodo molto complesso, da una parte cercando di curare gli ospiti al meglio, dall’altra nel fronteggiare le assenze di molti collaboratori. Oggi la situazione è decisamente migliorata. Nell’edificio di via Battisti abbiamo ancora qualche ospite positivo ma molti risultano già guariti. L’edificio di via Brione invece è sempre rimasto indenne dal virus». Anche per quanto riguarda il personale dipendente la situazione è sicuramente migliorata. La maggior parte è rientrata in servizio e l’ente è riuscito ad effettuare parecchie assunzioni straordinarie per fronteggiare la situazione. «A tutto il personale – aggiunge il presidente della fondazione Daniele Pizzini - va un ringraziamento. In questo difficile momento hanno dimostrato grande professionalità e la più ampia disponibilità, cosa difficile da riscontrare».
Il volontariato ha anche in questo caso fatto molto di più della sua parte. Lo riafferma il numero uno degli alpini Marco Bodio che nella sua sede, a due passi dall'unità infermieristica, si è reso interprete di Croce Rossa, vigili del fuoco, corpo di polizia locale, carabinieri e forestali.