«L’Ecomuseo riferimento per sviluppare il territorio»
Il ventennale. La festa a Maso Limarò occasione per fare il punto sull’attività dell’associazione «Vogliamo offrire a Comuni e associazioni importanti e utili stimoli per il progresso quotidiano»
Comano terme. Un ventennale del rilancio, quello dell’Ecomuseo della Judicaria “Dalle Dolomiti al Garda”. Un ventennale festoso celebrato al Maso Limarò per ricordare i primi 20 anni dell’istituzione, dallo scorso anno completamente autonoma rispetto ai comuni fondatori, e pensare al rilancio. La relazione della presidente uscente, Giancarla Tognoni, è stata chiara ed esaustiva, accennando alle innumerevoli iniziative che in questi 20 anni hanno coinvolto l’area interessata: i sei comuni di San Lorenzo Dorsino, Stenico, Bleggio Superiore, Comano Terme, Fiavé e Tenno, posti a cavallo tra le Giudicarie e l'Alto Garda. E che coincidono per gran parte col territorio della Riserva della Biosfera Unesco chiamata Alpi Ledrensi e Judicaria.
La Biosfera
«L'obiettivo della Biosfera Unesco è strategicamente centrale nella vita della nostra associazione: la candidatura e la stessa nascita è opera dell'Ecomuseo, che ha fatto da battistrada in questo importante obiettivo. Eppoi i progetti giunti a destinazione: Quando a Fiavé c’era un lago, Ponti de l’èra, capitelli del Bleggio, Sentieri piccoli camminatori, incipit albergo diffuso, noce bleggiana. E quelli pluriennali, Riserva Mab della Biosfera e Biodiversità». Ma l’obiettivo centrale resta il pensatoio: «Sicuramente quello di pensare, un vero pensatoio sulle prospettive del domani, un domani sempre più incerto e che quindi richiede il massimo dell'attenzione da parte nostra e dei vari enti e associazioni. In questo ambito vogliamo essere il punto d'incontro di Comuni e associazioni del territorio, per offrire opportunità di sviluppo e stimoli al progresso quotidiano».
Ricordi del 1999
Il ricordo del ventennale è stato tenuto dal fondatore dell’Ecomuseo, Roberto Bombarda, che ne fu a suo tempo anche il primo presidente. «Ricordo quei tempi, si era nel maggio 1999, allorquando un manipolo di utopisti visionari lanciò la proposta ecomuseale, che allora sembrava cosa da marziani. Invece giorno dopo giorno, iniziativa dopo iniziativa, faticosamente ma con il più grande successo, si è riusciti a portare il nostro Ecomuseo alle attuali proporzioni e dimensioni». Grosso discorso di investimento anche da parte del secondo presidente, Guido Donati, mentre Donato Riccadonna ha raccomandato «la massima attenzione rispetto al clima culturale prima che a quello ambientale».