Incendio di Bondone: 12 giorni di lavoro contro il fuoco per 655 vigili del fuoco
Ll debriefing delle forze messe in campo nella sala operativa dei Vigili del fuoco permanenti di Trento
TRENTO. Dodici giornate di intervento, 25 corpi di volontari, oltre alle squadre dell'Unione distrettuale delle Giudicarie, per un totale di 655 vigili del fuoco impegnati nelle attività, con una media di circa 5.900 ore-uomo totali e più di 50 vigili al giorno occupati nell'incendio che dal 19 marzo al primo aprile ha infuriato in località Val Setta, nel comune di Bondone di Storo: sono alcuni dati emersi dalla riunione che si è tenuta nella sala operativa di Piazza Centa, coordinata dal dirigente provinciale del Dipartimento protezione civile, foreste e fauna, ingegner Raffaele De Col.
Presenti anche la dirigente del Servizio antincendi e protezione civile, Ilenia Lazzeri, assieme al funzionario Rosario Farina, il capo squadra esperto Denis Dall'Alda e vigile del fuoco qualificato Arrigo Avi, l'ispettore dell'Unione distrettuale delle Giudicarie Andrea Bagattini, l'Accountable manager del Nucleo elicotteri Daniele Gosetti e il Flight operation manager Piergiorgio Rosati, i comandanti dei corpi di Bondone e Condino e, collegati da remoto, alcuni Dos, (direttore Operazioni di spegnimento) della Direzione Interregionale dei Vigili del Fuoco Veneto e Trentino Alto Adige e Giacomo Antolini, direttore dell'Ufficio distrettuale forestale di Tione.
Dalla riunione – spiega la Provinvcia – è emersa l'ottima sinergia e l'eccellente lavoro di squadra tra le varie componenti che hanno partecipato all'intervento. Un incendio esteso, in zona impervia, che non si verificava da tempo sul nostro territorio e un lavoro complesso, che ha richiesto per molti giorni l'impiego di risorse aeree - tra le quali gli elicotteri Erickson e i Canadair della flotta dello Stato - e un importantissima azione da terra, con l'allestimento di strade tagliafuoco e la pulizia dei tracciati per fronteggiare le fiamme e impedirne la propagazione.
Un'esperienza che nella nostra provincia accade fortunatamente di rado, che ha visto la necessità di coordinare le diverse squadre impegnate in una gestione multipla e complessa. Il bilancio dell’attività svolta è da considerarsi assolutamente positivo per tutte le parti coinvolte nelle attività di spegnimento; il lavoro e la professionalità delle squadre a terra e degli equipaggi in volo sono stati agevolati e resi ancora più efficaci grazie alla profonda conoscenza del territorio posseduta dei Vigili del fuoco volontari e del personale della forestale.
Sul campo è stato inoltre possibile valutare l’efficacia delle diverse risorse e strategie di intervento messe in atto. L’attività degli elicotteri della Provincia autonoma di Trento, così come della flotta aerea dello Stato, si è rivelata particolarmente efficace; queste risorse sono riuscite a coordinare le loro rotazioni grazie anche al contributo del personale Dos del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco intervenuto sul posto, grazie alla funzionalità delle comunicazioni radio e ai contatti mantenuti dalla Centrale Operativa del Corpo permanente con il Centro Operativo Aereo Unificato (Coau).
Ora è il momento della conta dei danni: il censimento delle aree bruciate è in corso da parte del Corpo forestale, che si è trovato a lavorare braccio a braccio con i Vigili del fuoco volontari e permanenti. Fondamentale anche il lavoro di prevenzione per evitare l'espansione del fronte dell'incendio, come la predisposizione di vasche e di tubazioni antincendio, la preparazione e la pulizia di strade tagliafuoco.
L'uso dei droni del gruppo Sapr del Corpo permanente ha consentito il monitoraggio e controllo dell’eventuale avanzamento del fronte delle fiamme anche di notte, permettendo così interventi puntuali mirati e fornendo informazioni utili per l’organizzazione delle attività per il giorno seguente.
Come ha spiegato De Col, il concorso della Protezione civile trentina, la scorsa estate, per l’emergenza incendi boschivi in Sicilia ci aveva già ricordato quanto sia importante l'integrazione di mezzi aerei con risorse a terra che conoscano bene il territorio; queste strategicamente possono limitare la propagazione delle aree bruciate e consentire l'avvicinamento dei velivoli al fronte dell'incendio in maggiore sicurezza.