la tradizione natalizia 

Il presepe vivente ora è a Bondone 

Viene riproposto senza campanilismi in alternanza con Baitoni


di Aldo Pasquazzo


BONDONE. Addobbi e le luci in occasione del Natale a Bondone e Baitoni non mancano. Il Comune che già vanta di essere considerato tra i Borghi più belli d'Italia si presenta bene e l'accoglienza non manca. Già da questo Natale nei due paesi la gente intende onorare quella prestigiosa incoronazione ricevuta a luglio e sottoscritta poco più di un mese fa dallo stesso presidente nazionale Fiorello Primi.

«Bondone - spiega lo storico locale Giampaolo Capelli - già alla fine del secolo scorso aveva vissuto periodi natalizi di alto rilievo in virtù del Presepio vivente, realizzato ad anni alterni a Bondone e Baitoni, dove le due comunità si mettevano a disposizione, senza campanilismi, al compianto parroco, don Dino Menestrina, che ha guidato per quasi 25 anni le due chiese».

La referente di quei splendidi capolavori era Caterina Cozzatti, molto brava a curare ambientazioni e costumi locali del passato e ad inserire i suoi presepi nel paesaggio locale, motivando le tante comparse locali in modo da far rivivere per Baitoni, quella cultura contadina, ormai scomparsa ma che nei secoli aveva fatto la storia lavorativa dei carbonai.

Il presepio vivente, sempre sotto la regia della insegnante Caterina è stato poi riproposto nel 2017 sulla rocca che domina il lago d'Idro, al Castello San Giovanni, splendida ambientazione per un presepio visitatissimo.

Ritornando a quanto allestito a Bondone in questi giorni, originale e bello il presepio sulla fontana del Bregn, l'antico lavatoio delle donne carbonere. Scendendo la ripida rampa, si incontra il bel portale in granito, dove al centro il mascherone fa la linguaccia, e dentro dove una volta c'era il negozio di alimentari dei “Polme” della famiglia Capelli. Giacomo Salvotelli con la moglie Delfina, ha preparato un presepio rustico, ma molto bello con case e fienili di montagna, il castello e personaggi del posto che si rifanno alla storia locale. Giacomo nelle sue dichiarazioni, promette per il prossimo anno, un presepio ancora più grande.

Un portale di addobbi natalizi, accolgono i fedeli che si recano in chiesa, dal quale si intravedono le montagne del Maniva appena innevate. Dentro la stupenda chiesa dedicata alla Natività di Maria, vicino all'altare di S. Antonio, ogni anno Narciso Omicini e il nipote Luciano Cimarolli, curano l'allestimento del presepio pievano. I fondali sono del pittore salodiano Piergiorgio Zane, trapiantato da anni a Bondone, che ha sempre collaborato con il bollettino parrocchiale della chiesa. Belle le statue del presepio, molte in legno degli scultori della Val Gardena.

Ogni anno, quando nella Valle del Chiese i paesi aveva il suo “Don”, la santa messa di Natale era celebrata davanti ad ognuna alle proprie comunità, ora che il clero conta meno preti il rito della mezzanotte nell'ambito delle due Unità pastorali avverrà a Darzo.













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