«Il coraggio di Marco sarà sempre dentro di noi»
La lettera dei compagni di classe è lucida e piena di riconoscenza: «Lo ammiravamo, la sua intelligenza era un faro nella notte»
TIONE. Un saluto speciale a un ragazzo speciale. Ecco la lettera dei compagni della 1ªA liceo classico di Riva letta in chiesa ieri, al funerale dell'amico Marco Boni. Una lettera piena di tenerezza, lucidità e anche riconoscenza. "Vogliamo ricordare Marco per quello che è stato, per come è stato realmente nel corso di questi 3 anni, abbiamo il volere e il dovere di farlo, vogliamo e dobbiamo farlo, così che tutti possano comprendere quanto fosse semplice volergli bene, e quanto ora sia difficile per noi tutti e per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di stargli accanto farne a meno".
"Abbiamo conosciuto Marco come una persona onesta, ironica, di un umorismo sottile ed estremamente intelligente. Questa sua intelligenza era rafforzata ulteriormente da una curiosità innata che lo ha portato ad esplorare mondi ardui per ragazzi della nostra età, fra i quali quelli della psicologia e della filosofia. Questo suo sapere, aumentando via via, ha poi accentuato quella che già era la sua personalità, l’ha semplificata e ne ha delineato la distinta austerità. Dietro a quest’ultima abbiamo imparato a intravedere un’accentuata sensibilità, trapelata istintivamente tra un gesto e l’altro. Marco era difficile da non notare. Saltava subito all’occhio per il suo atteggiamento prematuramente da intellettuale".
"Era come un faro nella notte. Era luminoso e rifletteva questa luce benefica su tutto ciò che gli era circostante. Lo abbiamo ammirato, apprezzato per il modo di fare tutto suo, che lo ha sempre contraddistinto. Questa ammirazione si è poi tramutata col passare del tempo in un rapporto d’affetto e amicizia salda e indistruttibile. Marco era la nostra classe. La nostra classe era tale grazie a Marco e senza di lui non sarà più la stessa cosa. Marco era parte integrante della nostra quotidianità, le sue battute e i suoi interventi di cui a fatica capivamo il significato erano d’obbligo ogni giorno".
"Questi 18 giorni sono stati intrisi tanto di speranza quanto d’angoscia per noi. Abbiamo sperato fino all’ultimo in un suo ritorno, fino all’ultimo dentro ciascuno di noi si è combattuta una lotta fra la mente, sede del raziocinio e il cuore, che ci portava a desiderare in un epilogo positivo. È stata un’attesa estenuante, straziante. Vivere non sapendo è quanto di peggio possa accadere. Vivere in bilico fra due pensieri contrastanti, sottostare alla continua prevaricazione di uno sull’altro è peggio di qualunque altra cosa. È meglio conoscere una verità scomoda piuttosto che vivere nella menzogna e nell’incertezza in eterno. Ed ora siamo costretti ad andare avanti. Ci vorrà del tempo per metabolizzare quanto accaduto, probabilmente non ci riusciremo mai del tutto".
"Quel banco vuoto in prima fila resterà vuoto. Sarà impossibile arrendersi all’idea di non vederlo più realizzare dadi di carta, costruire improbabili strutture con penne e matite, divertirsi ad innalzare costruzioni di carte per noi infattibili. Andremo avanti però anche per lui, aiutandoci reciprocamente, supportati dalle nostre famiglie e dagli insegnanti che ci sono stati a fianco in questo momento di sofferenza, proseguiremo. Sarà un proseguire lento, ci volteremo indietro per ricordare ciò che siamo stati ma sarà anche il suo ricordo a darci una spinta".
"Ricordando la sua ambizione, il suo coraggio, la sua forza di volontà, ogni volta che cadremo ci rialzeremo. Intanto lui continuerà a vivere nei nostri ricordi, nei nostri cuori. Marco ci ha resi diversi. Ci ha fatto crescere. Saremo quel che saremo anche grazie a lui. Una piccola parte di Marco vivrà con noi e dentro di noi. Merita questo e molto altro per ciò che era, per quanto valeva, per quello che avrebbe voluto fare e dare. Speriamo che ciò che volevamo farvi sapere di Marco vi sia arrivato. Ci teniamo perché è giusto che si sappia di lui. Che si sappia che si era fatto voler bene. È giusto che la sua famiglia, alla quale mostriamo tutta la nostra vicinanza, sappia quanto fosse meraviglioso".