Il castagneto di Lodrone si è trasformato in giungla
Dopo la pulizia del sottobosco effettuata lo scorso inverno ora sotto alle piante è cresciuta una selva di robinie. La vicesindaca: «Lunedì inizieremo a tagliarle»
LODRONE. Dopo le polemiche di metà agosto sulla condizione del castagneto comunale di Lodrone, per ora non c'è ancora stata alcuna attività di pulizia. L'amministrazione promette che i lavori cominceranno a partire dalla prossima settimana mentre dall'associazione castanicoltori del Chiese parte la richiesta di un rafforzamento degli interventi a partire dall'anno prossimo.
Riguardo alla messa a punto del castagnato, la vicesindaco Stefania Giacometti precisa che «di norma la pulizia del castagneto di Lodrone avveniva verso la fine di settembre, in modo da garantire il migliore accesso possibile ai cittadini desiderosi di effettuare la raccolta. Vista la situazione, quest'anno anticiperemo il tutto, con l'Intervento 19 in loco a partire dal 3 settembre. Opereranno 2 squadre, per un periodo stimato di 10 giorni lavorativi in modo da rendere l'area interamente fruibile quando i ricci cominceranno a cadere».
C'è poi un discorso di prospettiva. Il castagneto misura 1 ettaro e mezzo ed è di recente bonifica pubblica, eppure in tempi rapidissimi si è trasformato in una sorta di giungla. «Abbiamo già fatto presente la situazione alle istituzioni comunali - dice il presidente dell' associazione castanicoltori del Chiese Massimiliano Luzzani - noi siamo un consorzio di privati e non spetta a noi l'intervento su un'area pubblica, sebbene abbiamo collaborato in passato e ancora oggi all'innesto e alla cura delle piante ivi presenti. Con l'amministrazione comunale abbiamo concordato di vederci per stabilire il da farsi. A livello informale abbiamo proposto 3 interventi all'anno sul castagneto di Lodrone. Uno fatto dall'Intervento 19, uno dai cacciatori della riserva di Storo e un altro da parte di una ditta esterna. Per quanto riguarda i cacciatori, l'intervento sarebbe gratuito, sia perché sono i primi a tenere all'ambiente, sia perché ogni primavera i cervi scendono fino al castagneto per nutrirsi. Posto che essendo parco pubblico nel castagneto non si può sparare, garantire le buone condizioni dell'area è comunque nel loro interesse».
Se confrontate con la situazione attuale, le fotografie del castagneto al dicembre scorso fanno davvero impressione. Si tratta però di una situazione normale. «La ricrescita che si è verificata era ampiamente preventivabile - spiega ancora Luzzani - la robinia cresce di circa 1 metro al mese e va quindi tenuta sotto costante controllo. Se il lavoro viene fatto bene e con costanza, nel giro di 4 o 5 anni la robinia si indebolisce fino a sparire».