«Comprendo i lavoratori, ma la ditta è appena subentrata»

PIEVE DI BONO - PREZZO. Giovanni Antolini, direttore della Apsp Odone Nicolini di Pieve di Bono e dal 1 gennaio prossimo anche della Apsp Villa San Lorenzo di Storo per il momento sceglie l'equidistan...



PIEVE DI BONO - PREZZO. Giovanni Antolini, direttore della Apsp Odone Nicolini di Pieve di Bono e dal 1 gennaio prossimo anche della Apsp Villa San Lorenzo di Storo per il momento sceglie l'equidistanza fra le ragioni dei lavoratori e quelle della cooperativa Copura.

«Ora è prematuro fare affermazioni in un senso o nell'altro - afferma Antolini - siamo nella fase iniziale e dobbiamo dare tempo a chi è subentrato il primo dicembre di prendere cognizione dei luoghi e dell'impegno effettivo richiesto. Ad esempio a Pieve di Bono l'appalto prevedeva la sanificazione di un' area molto più vasta di quella attuale perché abbiamo in atto la ristrutturazione della parte storica della casa e ci sono aree dismesse dove non ci sono pulizie da fare. Torneremo a pieno regime l'estate prossima e solo in quel momento potremo valutare l'operato della ditta. Mi verrebbe da dire che l'atteggiamento della nuova cooperativa è prudenziale, in attesa di conoscere bene la situazione e quindi probabilmente di riadattare i contratti. Al tempo stesso comprendo la preoccupazione dei lavoratori, perché è duro vedersi ridurre l'orario di lavoro, specie per chi di base non ha certo una retribuzione elevata. Posso dire che da parte di questa struttura, ma anche delle altre 2 della Valle del Chiese, ci sarà la massima attenzione al rispetto del capitolato, specie nel primo semestre, quando è prevista l'eventuale rescissione del contratto in caso di mancato rispetto degli impegni assunti dalla ditta assegnataria».

Quanto alle procedure che hanno premiato la cooperativa di Ravenna, Antolini precisa: «Per i lavori di pulizia e lavanderia i consigli di amministrazione delle Apsp del Chiese hanno sempre preferito scegliere cooperative sociali di tipo B, proprio per il loro impegno verso l'inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Questo non è più stato possibile. La legge prevede che le gare che superano una certa soglia di valore vadano a gara comunitaria. Nel caso delle Apsp di Storo, Condino e Pieve di Bono la base d'asta era di 1.3723.500 euro per 3 anni quindi è stato inevitabile il tutto fosse gestito dalla stazione appaltante provinciale Apag». (s.m.)













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