Comano, c’è il sì all’aumento dei codici sui rifiuti pericolosi 

Comano terme. “Adelante con juicio” dice il gran cancelliere Antonio Ferrer nei “Promessi sposi” per indicare una scelta ma guardinga, “si puedes”, al manipolo del soccorso al vicario. E avanti con...



Comano terme. “Adelante con juicio” dice il gran cancelliere Antonio Ferrer nei “Promessi sposi” per indicare una scelta ma guardinga, “si puedes”, al manipolo del soccorso al vicario. E avanti con giudizio, è la scelta effettuata dal civico consesso termale di Comano riguardo alla ormai annosa questione dell’aumento dei codici di rifiuto pericolosi da stoccare da parte della ditta Masserdoni Pietro srl di Cares di Bleggio.

In buona sostanza, sì all’aumento dei codici di rifiuto pericolosi, ma non definitivo né senza condizioni. Soprattutto due condizioni; 1) la restrizione della tipologia di materiali inquinanti, tra cui il divieto assoluto per l’amianto, fortemente voluta dalla minoranza della Lega Trentino, 2) il piano di sicurezza esterno oltre a quello interno, già dovuto per regolamento, chiesto ufficialmente dal consigliere Roberto Bombarda.

Si è risolta così la questione dell’aumento codici di rifiuto pericolosi da stoccare per conto terzi presentata a suo tempo dalla ditta di Cares Pietro Masserdoni srl, ai sensi dell’articolo 66 del TULP, dopo la sospensione chiesta unanimemente dal precedente consiglio comunale bipartisan maggioranza-Lega Trentino, davanti alla constatazione della necessità di saperne di più dall’Appa, l’Agenzia provinciale per la protezione ambiente, in modo da tutelare la salute dei cittadini esposta sempre più a rischi di varia natura.

L’attesa è servita al consiglio comunale per fare nel frattempo l’incontro in Provincia con l’Appa per dirimere gli ultimi dubbi e le difficoltà interpretative rispetto a una scelta assai delicata per la salute futura della popolazione, quella di concedere l’aumento di codici di rifiuto pericolosi. Ma quali rifiuti? Si è chiesto il civico consesso, non certo l’amianto, che di per sé è assai cancerogeno…Così dopo ampio dibattito il consiglio è concorde nel chiedere il restringimento della tipologia di materiali inquinanti e pericolosi per la salute pubblica, nel contempo nel chiedere il piano esterno di sicurezza, affidato non alla ditta interessata ma ad altri, come la Provincia. G.RI.















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