Cmf Darzo - Lodrone il consuntivo chiude in pesante “rosso”
Cancellati i previsti contributi del Consorzio Bim Chiese Il presidente Papaleoni: «Non esiste uno scritto a sostegno»
DARZO. Sul Cmf di Darzo e Lodrone non piove. Grandina. E pure di grosso. Non bastava la richiesta del Servizio Agricoltura della Provincia di riavere indietro 918 mila euro e spiccioli di contributi elargiti per realizzare il ponte sul Chiese e la conseguente decisione del Cmf di opporvisi ricorrendo al Tar. Dal verbale della riunione del consiglio dei delegati di venerdì 26 gennaio sbuca un'altra notizia poco piacevole: il Bim del Chiese ha chiuso definitivamente alla possibilità che quell'istituzione si faccia carico del conto per gli interessi passivi generati dalla costruzione dell'ormai famigerato ponte sul fiume Chiese. Risultato: il Cmf chiuderà il bilancio consuntivo 2017 in rosso.
Come si può leggere sul verbale redatto dal segretario del Cmf Giovanni Berti, infatti: «Si sono dovuti cancellare in entrata i previsti contributi da parte del Consorzio BIM del Chiese, poiché il presidente con lettera del 21 dicembre 2017 pervenuta al n. 73 di protocollo ha ritenuto doveroso informarci che nessun provvedimento è stato mai approvato dal Consorzio BIM del Chiese in merito alla concessione di tali importi destinati alla copertura di interessi su anticipazioni di cassa. Cancellando i due stanziamenti per totali euro 30.391,82 si è dovuto chiudere il conto con un disavanzo di € 31.834,05».
Cosa sia successo lo spiega il presidente del Bim, Severino Papaleoni: «Abbiamo fatto presente al Cmf di Darzo e Lodrone che per quanto ci riguarda non esiste alcun impegno di spesa scritto a sostegno del pagamento degli interessi passivi per la costruzione del ponte. Per questo iscrivere a bilancio quella cifra come giustificata da una nostra disponibilità sarebbe stato scorretto e avrebbe potuto generare problemi al Cmf stesso».
Il problema pare risalire a prima che il ponte venisse realizzato. Quando il Comune di Storo scelse di rivolgersi al Cmf di Darzo e Lodrone per far realizzare il ponte sul Chiese fu chiaro che i soldi li avrebbe dovuti anticipare una banca. Sui prestiti gli istituti di credito esigono gli interessi, che nel caso del ponte si calcolavano a partire da oltre un milione e mezzo di euro. Adriano Malcotti, all'epoca era consigliere comunale con delega all'agricoltura e vicepresidente del Bim del Chiese, si impegnò per far sì che a farsene carico fosse proprio il Bim. Come riscontrabile dai verbali del consiglio dei delegati del Cmf di Darzo e Lodrone, tale impegno avrebbe contribuito a convincere il Cmf a procedere con i lavori del ponte, tanto che nel verbale del 3/12/2013 si può leggere: «Può partire la procedura istruttoria di elaborazione dei documenti di appalto che questo consorzio affida alla Federazione come sopra deciso in questa seduta ma poi le lettere d'invito e la pubblicazione del bando (sic) potrà avvenire solo dopo che il Comune di Storo avrà deliberata (sic) la concessione del contributo di euro 490.000 e il BIM avrà assunto il provvedimento formale di concessione dell'anticipazione per il tempo e nella misura che saranno valutate necessarie. Il Consigliere Comunale Adriano Malcotti ne prende atto e assume l'impegno di seguire l'iter dei provvedimenti mancanti».