«Cinghiali, via libera all’abbattimento» 

Storo, l’assessore provinciale Dallapiccola all’assemblea degli allevatori del Chiese. Amistadi di Roncone sbatte la porta


di Aldo Pasquazzo


STORO. Ore contate per i cinghiali. L’assessore provinciale all’agricoltura e foreste Michele Dallapiccola ha annunciato agli allevatori della valle del Chiese che da ora in poi, per cacciatori e agenti del corpo forestale, sarà possibile abbattere i cinghiali, che tanti dolori stanno facendo ai coltivatori. La notizia era nell’aria e l’assessore l’ha voluta annunciare personalmente ieri mattina all’assemblea dell’Unione allevatori del Chiese. Assemblea piuttosto animata che ha visto anche una netta spaccatura. Il dissenso assembleare è “esploso” al momento delle nomine quando Oscar Amistadi di Roncone (sponsorizzato dal gruppo Pizzini e in odore di investitura a numero uno del direttivo) sbatte la porta e ritira la propria candidatura rinunciando così a far parte del direttivo, che passa ora da sette a nove delegati. «Sul mio nome - parole sue - qualcuno non è stato ai patti ma è andato ben oltre». L'auditorium di Agri 90 ieri mattina era strapieno di allevatori e il parterre non è mai stato tanto rappresentativo. Con l'assessore Dallapiccola, il consigliere Mario Tonina e i vertici della Federazione degli stessi allevatori, rappresentata dal presidente Mauro Fezzi e dai direttori passati e in pectore Claudio Valorz e Massimo Gentili. Quest'ultimi, con molta pacatezza, tracciano andamento e dispositivi riguardanti la fondazione provinciale con sede lungo Via delle Bettine. I tre parlano di singoli servizi, raccolta vitelli, alpeggi, aste e fecondazioni, mentre l'assessore Dallapiccola - intervenuto a lavori in corso - esprime quanto dentro il suo dicastero si sta facendo per la zootecnia. Il veterinaio di Civezzano affronta problematiche, preoccupazioni, mercato, burocrazia, valore del latte per poi soffermarsi su animali selvatici e cinghiali la cui zona del Chiese è martoriata dalla presenza di tanti maiali . «Ora - assicurazioni sue - le disposizioni saranno quelle di abbatterli».

Il dottor Giovanni Toller, dirigente del servizio sanitario comprensoriale, ha parlato di farmaci, profilassi, risanamento e di marchio auricolare. Poi interviene pure Maurizio Pellizzari, controllore zootecnico di valle, che ha fatto il punto della situazione, sempre a contatto con le istanze degli associati. Nell'ambito dell'Unione del Chiese (da Breguzzo a Lodrone) si contano una trentina di aziende per un totale di circa 800 capi di cui poco più della metà considerate da latte. «Una delle maggiori – avverte Fabrizio Donati di Lomaso e veterinario convenzionato – è sicuramente quella dei fratelli Salvadori di Darzo dove tra bovine e capre si è nell'ordine di 140 vacche e una cinquantina di animali da fattoria».













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