Cda Terme, Bugoloni si dimette 

Comano, il presidente contro Provincia e sindaci, accusati di «inadempienza»



COMANO TERME. «E’ evidente che sia venuta meno la fiducia da parte dei sindaci d’ambito delle Esteriori nei miei confronti!» Con questo attacco il presidente del Consiglio di Amministrazione delle Terme di Comano, Beniamino Bugoloni, inizia la lettera di dimissioni dall’incarico, inviate ieri al Cda, al presidente dell’assemblea termale e a tutti i sindaci d’ambito, al revisore unico Francesco Salvetta, e naturalmente in Provincia. Il nuovo Cda era entrato in funzione nel 2016: Beniamino Bugoloni presidente, consiglieri Elena Andreolli e Roberto Filippi. Il fatto è che proprio in questo momento sono venuti vari nodi al pettine, rendendo la situazione da fluida come era prima, cioè possibilista, piuttosto rigida: e alcuni rospi sono proprio indigeribili e irricevibili per il presidente.

Beniamino Bugoloni in questo caso non ha peli sulla lingua, anche se misura le parole elencando le motivazioni che lo hanno indotto a rassegnare le dimissioni: «Non riesco più ad accettare e giustificare l’intervenuta mancanza di collaborazione della Provincia nei confronti del comparto turistico di valle, che ha urgente bisogno di portare avanti con la massima celerità un piano di interventi già approvato in termini finanziari ma che necessita di evidenti modifiche». Infine, last but not least, «io stesso non sono per niente disposto a supportare i nuovi indirizzi contributivi che si stanno delineando verso le partecipate...»

Si tratta a ben vedere dei rapporti con l’Apt, partecipata appunto dalle Terme. Ma questa è un’altra storia. L’obiettivo principale del presidente Cda termale restano la Provincia e i Comuni, accusati di inadempienza e di scarsa coerenza con i programmi assunti a suo tempo. Da qui la decisione di dimettersi. (g.ri.)













Scuola & Ricerca

In primo piano

calcio

Un'Inter infinita è in finale Champions: immagini che resteranno nella storia

L'Inter torna in finale di Champions League e lo fa con una impresa, battendo il Barcellona con un 4-3 che nel punteggio evoca l'epos del calcio italiano. L'impresa e il modo in cui e' maturata, con ribaltamenti di risultato che rievocano la partita delle partite, l'Italia-Germania dell'Azteca, resterà nella storia: due volte avanti, i nerazzurri si fanno rimontare fino al 3-2, prima che Acerbi all'ultimo istante dei regolamentari pareggi e Frattesi nei supplementari regalino alla squadra di Simone Inzaghi il biglietto per la finale di Monaco di Baviera (foto Ansa)