Accorato addio a Fausto: uomo probo, sincero, umile e positivo
Strembo. Solo le norme anti Covid hanno impedito alle tante persone giunte da tutto il Trentino di riempire la chiesa per l’estremo saluto a Masè, morto mercoledì scorso per una tragica caduta. Il figlio: «Ci hai insegnato dignità e rispetto»
Strembo. Ieri la chiesa di Strembo, a causa delle limitazioni per prevenire il Covid 19, non è riuscita a contenere le molte persone intervenute da tutto il Trentino per dare l’ultimo saluto a Fausto Masè. Deceduto a 72 anni, mercoledì scorso per una rovinosa caduta durate la caccia al camoscio su cima Fornas.
Dentro e fuori la parrocchiale i commenti di cordoglio di quanti l’hanno conosciuto, apprezzato e stimato, che descrivono Fausto Masè come «uomo probo, sincero, umile e positivo. Animato da una fede in un mondo migliore, attento alle storie e ai destini delle persone». Presenti i familiari dei “ragazzi” di Anffas Trentino ODV, gli operatori del porfido di Albiano, Cooperatori trentini, valligiani, compaesani e soci della Famiglia Cooperativa.
Il parroco don Federico Andreolli nell’omelia funebre ha ricordato lo sbigottimento e il dolore per l’improvvisa scomparsa di Fausto, amato e stimato da tutti. Ha cercato di lenire il dolore dei presenti affidandolo «al Dio dell’amore e della vita», con un arrivederci.
Il buon padre di famiglia
Il figlio Michele, a nome dei familiari ha espresso «il dolore, forte e lancinante del vuoto» lasciato da Fausto. Ha ricordato le sue risate, lo sguardo sempre rassicurante, i momenti di gioco coi nipoti Ale e Cri. «Ricorderemo ogni istante trascorso assieme, anche i momenti più difficili nei quali ci hai insegnato la dignità e il rispetto, valori ci accompagneranno sempre».
Volontario di Anffas Trentino
Luciano Enderle, presidente di Anffas Trentino, al funerale ha voluto portare la vicinanza dell’Associazione. Fausto Masè era volontario nell’Area Giovani e Adulti ai quali «già mancano la gentilezza, la forza, il sorriso, l’aiuto e l’amicizia». Per questi ragazzi fragili, Fausto aveva un’attenzione particolare, che loro ricambiano affermando «gli incontri senza di te non saranno più gli stessi, ci mancano i tuoi saggi consigli, il tuo sostegno e la forza che ci davi ogni volta. Ci mancano tanto i caldi abbracci che ci regalavi e che per noi erano così rassicuranti». Chiosa Luciano Enderle «vivrà sempre nei nostri cuori, il suo ricordo continuerà a indicarci il sentiero e darci forza». Marcello Benedetti ne ha ricordato «umanità e solidarietà» dimostrata nel fare il volontario in Anffas «un modo concreto per alleviare la loro grande preoccupazione per il “Dopo di noi” che, come movimento cooperativo abbiamo sempre cercato di rendere meno angosciante».
Il cooperatore
Fausto Masè ha speso tante energie e passione per la Cooperazione trentina. È stato revisore di Cassa Rurale, presidente di Cooperfidi, capo-sindaco in Sait, presidente del Consorzio Cavatori porfido di Albiano e presidente della Famiglia Cooperativa di Strembo «a 70 anni per spirito di servizio».
Il cordoglio dei Cooperatori trentini è stato espresso dalla presenza dei presidenti Roberto Simoni (Federcoop) e Renato Dalpalù (Sait), da Marcello Benedetti, Ottorino Angeli, Roberto Tonezzer, Gianfranco Molinari, Massimo Lorenzi e molti altri. Per tutti ha preso la parola l’amico ed ex-collega Marcello Benedetti che, non senza momenti di grande commozione, ha sottolineato «la rettitudine morale e l’onestà intellettuale» di Fausto. Uniti alla sua «grande capacità di ascolto, corroborata da dialogo e confronto per arrivare a soluzioni condivise».
L’uomo di montagna
Fausto Masè amava la montagna e la canzone “Signore delle Cime” di Bepi de Marzi, scelta dai familiari per dargli l’estremo saluto nel cimitero, la ha confermato. «Era uno schietto uomo di montagna, all’apparenza rude e burbero, ma dal cuore tenero». La Val Genova era il suo “buen retiro” «per la pace che gli offriva per ritemprare lo spirito e il fisico». Ieri c’erano i rappresentanti dei Cacciatori trentini, del Distretto e i soci Sat, coi quali Fausto condivideva questa grande passione. Il commento dell’amico Pierernesto Righi «Fausto era amato e stimato da tutti, non sono parole di circostanza. Con la sua scomparsa ci siamo impoveriti, sia come affetti personali, sia come Comunità».