Fumo dall’acciaieria di Borgo: Isde presenta un esposto in Procura
Gli episodi si sono verificati tra il 4 e il 14 ottobre. I medici per l’ambiente insorgono: “Ultimamente sono emersi sintomi di irritazione e negli anni c’è stato un eccesso di morti tra gli operai”
TRENTO. Il presidente della sezione trentina dei Medici per l'ambiente (Isde) Roberto Cappelletti ha presentato un esposto alla Procura di Trento per "continuate emissioni 'diffuse' in atmosfera non autorizzate dall'Acciaieria di Borgo Valsugana".
Nei giorni scorsi Cappelletti aveva segnalato all'Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente (Appa) la fuoriuscita di "emissioni diffuse non autorizzate provenienti dal forno fusorio" dell'acciaieria, documentate con dei filmati allegati all'esposto girati il 4, 10 e 14 ottobre.
Il 13 ottobre alle 18.30 inoltre, secondo quanto riporta Cappelletti nell'esposto, ci sarebbe stata la fuoriuscita di una "nuvola di polvere bianca" che "ha causato sintomi quali irritazione alla pelle, naso, occhi ai dipendenti della ditta Lenzi spa, situata in prossimità dell'acciaieria". Il presidente di Isde di Trento cita anche uno studio condotto dai Medici per l'ambiente sugli operai dell'acciaieria di Borgo prendendo in considerazione il periodo che va dal 1979 al 2009, nel quale è stato "rilevato un eccesso dei morti per tutte le cause e un aumento delle malattie cardiovascolari e del diabete. Su un totale di 29 morti sono state stimate 16 morti evitabili".
Nel 2021, riporta ancora il presidente dei Medici per l'ambiente di Trento, c'è stato un incontro tra l'associazione e l'Appa. "Le nostre osservazioni non sono state accolte", rileva Cappelletti, che aggiunge come nell'ultima Autorizzazione integrata ambientale (Aia) del giugno del 2023 permanga "il problema della non corretta definizione delle emissioni da forno permanente", che "vengono definite impropriamente 'fuggitive' anziché diffuse". Le emissioni, scrive Cappelletti citando l'inchiesta condotta nel 2011 dal perito del Tribunale di Trento Angelo Borroni, sarebbero riconducibili a "difetti strutturali dell'impianto".