IL CASO

Fugatti: via libera alla cattura dell'orso M49

Lo strappo del governatore: se il ministero non dà risposte, allora dobbiamo darle noi



TRENTO. «Oggi ho comunicato alla Giunta di aver dato mandato alla cattura di M49. Il via libera ci sarà con una ordinanza. Non attendiamo più la pronuncia del ministro e diamo mandato alle strutture provinciali di procedere alla cattura di M49. Non vogliamo attendere il rischio di un attacco all'uomo.

Se il ministero non ci dà risposte, le risposte le daremo noi, assumendoci le nostre responsabilità perché stiamo dando risposta a tutela della sicurezza pubblica». Lo ha detto il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, in occasione della conferenza di Giunta provinciale.

L'orso M49, ha aggiunto l'assessore all'agricoltura, Giulia Zanotelli, è il responsabile dell'80% dei danni causati dai grandi carnivori in Trentino nel 2019. L'animale è attivo soprattutto nella zona delle Giudicarie, dove ha commesso numerosi danneggiamenti agli allevatori e attacchi al bestiame.

«Noi siamo entrati in carica ad ottobre 2018, quando il problema non c'era perché gli orsi erano in letargo ma le strutture provinciali ci avevano già informato della presenza di un esemplare problematico», ha spiegato Fugatti. La tempistica della cattura non è certa, ma - ha assicurato il presidente - una volta preso, M49 «andrà a vivere in situazione protetta e sicura per la sua incolumità».

In questi mesi il presidente della Provincia ha inviato diverse lettere al ministro dell'Ambiente Sergio Costa, senza ricevere risposta: «Abbiamo scritto il 22 febbraio a ministero e Ispra ma non abbiamo avuto riscontro. Il 15 aprile avevamo scritto una seconda lettera confermando il comportamento problematico dell'animale. Il 30 maggio avevamo inviato una terza lettera, in cui chiedevamo la captivazione. Ma anche qui nessuna risposta».

Un'altra lettera è stata inviata il 20 giugno, successiva all'incontro del Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza. Poi l'ultima missiva, quella del 27 giugno, in cui la Provincia di Trento conferma il pericolo per la pubblica incolumità e la sicurezza e ribadisce la richiesta urgente di autorizzazione alla cattura.

Quindi l'epilogo odierno: «Non possiamo più aspettare risposte dal ministero - dice Fugatti - quindi riteniamo di aver fatto la scelta giusta. Quando lo Stato non dà risposte lo fa il Trentino autonomo. Certo saremmo stati più felici se ci avessero autorizzato con la lettera di febbraio, così non sarebbero morti decine e decine di animali».













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