Fugatti: “In Trentino non c’è una crescita esponenziale dei contagi”
Il governatore ai sindaci nella riunione del Consiglio delle autonomie ha fatto il punto sulle restrizioni: “Se resteremo in zona arancione, terremo le scuole aperte, salvo aggravamenti repentini”
TRENTO. Si è parlato quasi esclusivamente di pandemia e di misure anti Covid, nell'incontro che si è svolgo al Consiglio delle Autonomie fra i sindaci trentini e il presidente della Provincia Maurizio Fugatti, presenti anche il responsabile della Protezione civile Raffaele De Col, il dirigente generale del Dipartimento salute e politiche sociali Giancarlo Ruscitti, il responsabile del Dipartimento di Prevenzione dell'Azienda sanitaria Antonio Ferro.
Introdotto dal presidente del Cal Paride Gianmoena, Fugatti ha spiegato che “negli ultimi 20 giorni il Trentino è andato in zona arancione e alcuni territori si sono avvicinati alla soglia del 3% di percentuale di contagi rispetto alla popolazione Abbiamo tenuto la stessa impostazione che in passato, ed infatti dalle ore 24 il comune di Giovo entra in zona rossa. In verità non passiamo immediatamente alla zona rossa dopo il superamento della soglia del 3%. Prima attendiamo per qualche giorno l’evolversi della situazione, confrontandoci con il sindaco. L’Rt del Trentino è attualmente di 1.1, quindi al di sotto della soglia di 1.25 per entrare in zona rossa. L’esperienza ci porta a dire quindi che dovremmo restare in zona arancione. Ci auguriamo che sia così; in questo caso, le scuole resteranno aperte il prossimo lunedì. Sul tema della scuola, molto delicato e sentito, anche con posizioni diverse, il dpcm dice che tutte le scuole in zona rossa sono chiuse, mentre in zona arancione sono aperte, ma sopra una certa soglia di contagi – 250 ogni 100.000 abitanti – è facoltà del presidente della Provincia di disporre la chiusura delle scuole. Noi siamo sopra questa soglia ma, se resteremo in zona arancione, terremo le scuole aperte, salvo aggravamenti repentini della situazione. I dati degli ultimi giorni non vedono però una crescita esponenziale dei contagi”.
"In un momento difficile per tutti - ha detto a sua volta il presidente del Cal Gianmoena - è importante che i diversi livelli istituzionali si confrontino per condividere strategie e azioni nell’obiettivo di fare fronte alla pandemia. Da tempo gli Enti Locali sono impegnati in questa direzione per garantire le massime condizioni di sicurezza possibili per i cittadini".
Il dottor Ferro ha spiegato che “anche in Trentino si registra la presenza di varianti di Covid-19, che vengono attentamente monitorate. Per quanto riguarda la scuola, teniamo sotto controllo la situazione, anche con i tamponi molecolari. I dati degli ultimi giorni sono confortanti. Bisogna però continuare ad osservare i comportamenti corretti, soprattutto nei locali chiusi. Bisogna evitare gli assembramenti, anche familiari e lasciare le porte aperte nelle chiese durante le cerimonie religiose. La variante inglese si trasmette in maniera molto più veloce. La campagna vaccinale sta mostrando la sua efficacia, specie sulla popolazione più anziana. Lo sarà ancora di più quando inizieremo ad aggredire la fascia 65-70 anni di età. Infine, il vaccino Astra Zeneca. Funziona molto bene. Girano delle fake news su persone vaccinate che si sono sentite male, ma non è vero. E’ vero invece che nel 5% dei casi è possibile ammalarsi anche se si è stati vaccinati, ma l’intensità della malattia in questo caso poi è lievissima. I prossimi 10 giorni saranno delicati e difficili: la collaborazione dei Comuni sarà determinante”.
Il dottor Ruscitti ha illustrato ancora una volta i criteri scelti per le categorie da vaccinare. La precedenza è stata data naturalmente alle categorie più a rischio, alla popolazione più anziana, a chi lavora a stretto contatto con essa ma anche con i bambini. Per quanto riguarda la somministrazione dei vaccini, sono stati individuati 11 punti vaccinali in Trentino. Quando si dovrà iniziare a vaccinare la popolazione al di sotto dei 65 anni si dovrà ampliare l’offerta, probabilmente ricorrendo al modello drive trough, già sperimentato.
In chiusura, dopo avere risposto a numerose domande dei sindaci, il presidente Fugatti ha ringraziato le amministrazioni comunali per la collaborazione che stanno offrendo. Un po’ di contestazioni da parte dei cittadini vanno messe in conto, sono “fisiologiche”, specie quando si va verso la zona rossa. Ma in linee generali anche la collaborazione della cittadinanza è molto buona.