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Fugatti: «Il 25 aprile sia patrimonio condiviso, non appannaggio di una sola area politica»

Il presidente della Provincia: «Fermare le armi e per avviare una soluzione dei conflitti in corso. Questa giornata sia una lezione che ci orienti e ci ispiri» (foto Pat)

IL SINDACO. Ianeselli contro i revisonismi: «Ricorrenza sempre attuale, il fascismo è legittimato dall’indifferenza»



TRENTO. Il presidente della Provincia Maurizio Fugatti ha partecipato questa mattina a Trento alle celebrazioni per il 25 aprile.
Insieme a lui anche l'assessore provinciale alla salute Mario Tonina, oltre al sindaco della città capoluogo Franco Ianeselli, al commissario del governo Filippo Santarelli, al vicario del questore di Trento Andrea Vitalone, numerose autorità civili e militari e una nutrita partecipazione dei cittadini.
Nel suo discorso il presidente Fugatti - ricordando come la data del 25 aprile non debba considerarsi appannaggio di una sola area politica ma sia un patrimonio condiviso da custodire e difendere insieme - ha sottolineato l’esigenza, in uno scenario caratterizzato da conflitti alle porte dell’Europa, di guardare a ciò che mosse gli uomini e le donne nell’aprile del 1945 che reduci da anni drammatici riuscirono a ricostruire il Paese, forti della libertà ritrovata e animati dal desiderio di pace e democrazia.

"Vanno costruite il più rapidamente possibile le condizioni per fermare le armi e per avviare una soluzione dei conflitti in corso che portino alla pace, al rispetto delle libertà e dei diritti dei popoli. In questa prospettiva noi oggi possiamo guardare al 25 aprile non solo come ad una data storica fondamentale, ma ad una lezione che ci orienti e ci ispiri”, ha aggiunto Fugatti.

Il presidente ha ricordato inoltre l’impatto che le dimensioni nazionaliste e centraliste ebbero sull’autonomia e sulla storia trentina, sui diritti negati alle minoranze linguistiche, auspicando che oggi, di fronte a difficoltà inedite, si possano trovare soluzioni che pongano fine ai conflitti nel rispetto delle libertà e dei popoli.

Le celebrazioni si sono aperte con la solenne messa in ricordo dei caduti officiata nella chiesa di San Francesco Saverio. Da qui la cerimonia si è spostata in via Belenzani per la deposizioni delle corone di alloro alle lapidi dei caduti di Palazzo Thun. Il corteo - accompagnato dal Corpo Musicale Città di Trento - si è quindi mosso in direzione di piazza della Portela, per poi rendere omaggio ai caduti con una sosta al Palazzo della Provincia, alla galleria dei Partigiani e in Piazza Pasi, per concludere infine il suo percorso a Palazzo Geremia, dove presso il Salone di rappresentanza si è tenuta la cerimonia di commemorazione aperta dall'esibizione del coro Bella Ciao.
Qui sono intervenuti Ianeselli, Fugatti, Santarelli, il direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino, Giuseppe Ferrandi, e il presidente della sezione trentina dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia, Mario Cossali.













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