«Violati gli accordi di fusione del giugno 2017»
Rizzi denuncia l’uso «libero» del regolamento e la mancata reciprocità nel dibattito in aula
SÈN JAN. Non è piaciuta, ad alcuni presenti, la conduzione dell’ultimo consiglio comunale di Sèn Jan, in particolare al consigliere di minoranza Leopoldo Rizzi, che non ha ritenuto esaustive e soddisfacenti le risposte sulle interrogazioni presentate lo scorso 26 agosto. La maggioranza - in merito alle questioni sollevate per le acque “Gran Pians”, gli uffici anagrafe e urbanistica che sarebbero dovuti rimanere a Vigo, così come il responsabile dell’anagrafe - si è avvalsa del “regolamento” che prevede la possibilità di dare una semplice risposta scritta all’interessato che, a sua volta, può replicare se è stata di suo gradimento o meno. Una forma sbrigativa e priva di trattazione, secondo Rizzi, che determina il venir meno dei principi della fusione tra Vigo e Pozza, basati su una corretta ed effettiva reciprocità, nonché l’inibizione del dibattito politico. Traspare, per Rizzi, la volontà della maggioranza di non volersi confrontare sulla base dei documenti. Ad esempio, alcuni censiti di Vigo, che avevano manifestato interesse scritto a proseguire nella concessione delle “Gran Fontane” (utilizzata fin dal 1920 da alcune famiglie), non hanno avuto alcun riscontro alle richieste trasmesse in Provincia (dell’ex sindaco di Vigo), dopo che la stessa aveva risposto con cinque comunicazioni. Risulterebbe invece che, con determina di marzo, il “Servizio Minerario” della Provincia ha conferito alla società “Fassa Terme srl” il permesso di ricerca, per tre anni, in località “Gran Fontane” per attuare analisi per un suo possibile sfruttamento futuro.
Riguardo agli uffici di Vigo, Rizzi ricorda una comunicazione intercorsa (agosto 2017) con Giulio Florian, ex sindaco di Pozza e attuale primo cittadino di Sèn Jan, che assicura che sarebbero stati dislocati a Vigo uno sportello anagrafe e il settore edilizia-urbanistica, nonché il successivo accordo di conferma. Così come era inteso il mantenimento dell’incarico del responsabile dell’ufficio anagrafe di Vigo, che invece ha cambiato mansione. Resta per Rizzi l’amarezza per la mancanza di sensibilità di molti consiglieri di maggioranza di Vigo che non si rendono conto di come gli accordi di fusione previsti nella delibera del giugno 2017, che hanno poi motivato un alto consenso popolare, vengano violati. Una situazione di impoverimento del paese, aggravata dalle continue variazioni di bilancio che spostano risorse su Pozza, incoerentemente con il fine della fusione. Molti abitanti di Vigo, che votarono per l’unione dei comuni, secondo Rizzi, ora vedono poco rispettato il principio di equità, alla base della loro scelta.