Translagorai, appello Sat «Tutti attorno a un tavolo» 

La sezione di Cavalese auspica un incontro fra tutti gli enti coinvolti dal progetto: Magnifica, Comuni di Cavalese e Tesero e pure i consiglieri provinciali fiemmesi


di Luciano Chinetti


CAVALESE. Un incontro tra gli enti coinvolti, vale a dire la Magnifica Comunità e le amministrazioni comunali di Cavalese e Tesero, con il Consiglio direttivo della Sat di Cavalese, per discutere della questione. E senza dimenticare i rappresentanti fiemmesi nel Consiglio provinciale, che dunque vanno coinvolti nel dibattito sul tema. È questo l’auspicio espresso dalla stessa Sat di Cavalese, guidata da Ilario Cavada, che nel corso dell’assemblea annuale di sabato scorso ha deciso di prendere posizione nei confronti del progetto Translagorai che prevede l’ampliamento e la ristrutturazione di Malga Lagorai. Come anticipato ieri dal Trentino nelle pagine di cronaca di Trento, l’assemblea a larga maggioranza ha sottoscritto una mozione nella quale viene anche condiviso l’intento di migliorare la possibilità di percorrere il selvaggio itinerario denominato Translagorai, frequentato, con varianti diverse, da escursionisti alla ricerca di sensazioni e emozioni non più riscontrabili in molte altre aree. Per la Sat nel progetto ci sono però molti interventi incoerenti.

«Il più evidente - si legge nella mozione - è la trasformazione della Malga Lagorai in ristorante-bar-rifugio con la casera che prevede la realizzazione di un’attività di ristorazione con sala da pranzo da 40 posti, un alloggio per il gestore, una stanza dormitorio, servizi igienici, nella stalla ulteriori 20 posti letto e servizi igienici, un locale magazzino, l’alloggio per il pastore, una terrazza esterna per il servizio bar e ristorazione, adiacente alla casera, interventi per l’approvvigionamento idrico, per lo smaltimento delle acque reflue e per la produzione di energia elettrica. La Valle di Lagorai è uno dei pochi territori risparmiati dall’antropizzazione che ha caratterizzato gli ultimi decenni, territori che hanno un valore naturalistico e storico inestimabile che crescerà ulteriormente in futuro proprio per l'integrità ambientale. La Malga Lagorai ha sicuramente necessità di essere ristrutturata con interventi sobri e congrui, invece è più che probabile che la riconversione a ristorante-rifugio porterebbe a una crescita delle autorizzazioni al transito con mezzi a motore e, anche in tempi brevi, allo stravolgimento dell'uso dell’area a pascolo e del paesaggio. Non si conosce un piano di sostenibilità economica dell’ingente investimento di 750 mila euro di denaro pubblico, poiché anche un’ottimistica crescita degli escursionisti non potrebbe giustificare un esercizio di ristorazione e rifugio, considerate anche le realtà, anch’esse finanziate dalla delibera, del Rifugio Cauriol in Val di Sadole e della Malga Valmaggiore, che faticano ad essere redditizie pur essendo accessibili in automobile. La lacuna di punti d’appoggio in quel tratto potrebbe essere più logicamente colmata ricavando un bivacco nella vecchia Malga Stelune».

L’assemblea della Sat ha auspicato dunque che il progetto venga ridimensionato, che la malga rimanga tale, a beneficio degli allevatori e dei malgari, e che questi possano effettuare la lavorazione del latte in loco, in continuità con le storiche tradizioni, integrando il proprio reddito grazie alla frequentazione degli escursionisti.

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