Teatro, scontro in aula per la sua ricostruzione 

Cavalese, dal consigliere Pontrelli l’accusa di «preoccupante improvvisazione» La replica del sindaco Welponer: «Linee guida progettuali condivise con esperti» 


di Luciano Chinetti


CAVALESE. Il teatro comunale di Cavalese, distrutto come è noto da un incendio nelle notte del 4 marzo 2013, e non ancora ricostruito, continua a far discutere e a scatenare le polemiche. Nel corso dell’ultimo consiglio comunale, il consigliere dell’opposizione avvocato Beppe Pontrelli aveva presentato un’interrogazione per chiedere lumi sui tempi della realizzazione del nuovo teatro e sull’iter della ricostruzione lamentando «scenari di preoccupante improvvisazione, che pretendono un’immediata richiesta di ulteriori risposte». In sostanza Pontrelli chiedeva di conoscere i nomi dei tecnici incaricati del progetto. «Sono tecnici dei servizi segreti – aveva scritto Pontrelli – o hanno un nome e un titolo che ci consenta di valutare le credenziali». Ma Pontrelli voleva sapere anche dal sindaco se gli elaborati progettuali, se pure di massima, siano a disposizione di tutta la popolazione del comune o se sia no patrimonio esclusivo della maggioranza.

«Nulla di improvvisato e nulla che non sia stato approfonditamente ponderato riguarda questa qualificante e rappresentativa struttura». Inizia così la risposta del sindaco Silvano Welponer. «Le linee guida progettuali - si legge nella risposta - sono state condivise con un gruppo di esperti riuniti in una seduta comune tenutasi presso la sede istituzionale dell’Assessorato alle opere pubbliche ed alle infrastrutture della Provincia Autonoma di Trento. Oltre all’assessore provinciale Mauro Gilmozzi, al sottoscritto e al vicesindaco Silvano Seber, erano presenti anche Francesco Nardelli, direttore del Centro servizi culturali Santa Chiara di Trento, Sergio Bettotti, responsabile del Dipartimento cultura, turismo, promozione e sport della Provincia di Trento, il dottor Marco Bernardi, direttore del Festival Pergine Spettacolo Aperto e direttore del teatro stabile di Bolzano, Andrea Castelli, noto autore, regista e commediografo trentino e il dottor Michele Lanzinger, direttore del Muse di Trento. Successivamente per le vie brevi – precisa ancora il sindaco Silvano Welponer – è stato mio compito consultare anche Renzo Fracalossi, autore e regista di opere teatrali e presidente del Club Armonia di Trento. Queste persone appena citate sono personaggi di spicco e di primo piano nel panorama culturale, non solo trentino. Dunque nessuna improvvisazione come lei ha sostenuto – precisa Welponer - ma oculatezza e ponderazione sulle scelte progettuali».

Il passo successivo, ha chiarito ancora il sindaco Welponer, è stato fatto da “Patrimonio del Trentino”, il quale dopo attenta analisi ha affidato l’incarico progettuale all’architetto Cristiano Zattara, esperto di progettazione integrata per la sostenibilità, pianificazione urbanistica, disegno d’interno, supervisore e coordinatore di gruppi integrati di progettazione. «Quello che mi preoccupa – ha fatto sapere l’avvocato Pontrelli – è che altri progettano e decidono sul nostro teatro. Sarebbe chiedere troppo - ha concluso il consigliere di opposizione - essere coinvolti».

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