Strage del Cermis: l’anniversario di una ferita ancora aperta per tutta la comunità trentina
Sono passati esattamente 23 anni da quando un aereo militare statunitense tranciò i cavi della funivia, provocando 20 morti
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CAVALESE. Commemorato oggi a Cavalese, in Trentino, il 23° anniversario della strage del Cermis. Era il 3 febbraio 1998 quando un aereo militare statunitense tranciò i cavi della funivia provocando la morte di 19 turisti e del manovratore della cabina.
Ad anni di distanza la ferita rimane aperta: la valle di Fiemme si è fermata per ricordare le vittime del 1998 e anche le altre 40 del primo disastro del Cermis del 1976.
Alla cerimonia hanno partecipato le più alte cariche militari e civili. A rappresentare la Provincia autonoma di Trento era presente l'assessore provinciale Achille Spinelli: “La storia, anche le pagine più tragiche, - ha sottolineato l'assessore - non va mai dimenticata. La partecipazione è un atto doveroso per il rispetto che dobbiamo alle vittime, ai loro familiari e ad una comunità che, nonostante sia stata più volte colpita, ha saputo rialzarsi”.
"Avvertiamo ancora oggi una sensazione di profondo dolore. La tragedia fu dovuta ad errore umano. La commemorazione è dunque il momento della consapevolezza del valore superiore della vita”, ha ricordato il sindaco di Cavalese, Sergio Finato.
Erano gli anni della guerra del Kosovo e la marina militare americana aveva nella base di esercitazione Aviano, in provincia di Udine, il cuore delle operazioni.
Le forze statunitensi si stavano preparando all’offensiva nei Balcani e il volo di addestramento delle 14.36 del 3 febbraio 1998 avrebbe dovuto rientrare in questo protocollo. I piloti portarono il Prowler a bassissima quota, contravvenendo agli ordini, e l’ala del jet tranciò la fune dell’impianto del Cermis.
Così si consumò, in modo assurdo, la tragedia costata la vita a 20 persone.
Comune di Cavalese e Provincia Autonoma di Trento si impegnarono restituire la verità ai parenti delle vittime e a ricostruire ancora una volta il futuro di un impianto e di un territorio già segnati da una precedente tragedia.
Da allora, ogni anno, Cavalese ricorda le vittime e i momenti drammatici di un incidente il cui bilancio avrebbe potuto - se possibile - essere ancora più pesante. Il Prowler non precipitò per una serie fortuita di circostanze e rientrò alla base seriamente danneggiato.
La celebrazione religiosa si è conclusa al cimitero dove si trovano due stele, a ricordo anche delle vittime del primo disastro funiviario del Cermis, quello del 9 marzo 1976, in cui morirono 40 persone.