Spargimento letame nei campi Il Fai si tappa il naso e protesta
FIEMME E FASSA. Il Fai torna a puntare il dito contro lo spargimento di letame nei campi, che ogni anno provoca in primavera proteste vigorose di residenti e turisti. «Grazie all'avvicinarsi della...
FIEMME E FASSA. Il Fai torna a puntare il dito contro lo spargimento di letame nei campi, che ogni anno provoca in primavera proteste vigorose di residenti e turisti. «Grazie all'avvicinarsi della bella stagione tutti avvertiamo un'irrefrenabile voglia di stare all'aria aperta per prendere i primi raggi di sole e per respirare un po’ di aria fresca - scrivono in una nota stampa -. Tutto riprende vita; la natura e le persone si risvegliano dal torpore invernale per riprendere, pian piano le proprie attività. Purtroppo questo periodo coincide nelle nostre valli con lo spargimento del letame nei campi una pratica antica aumentata in maniera considerevole negli ultimi anni».
La protesta
«Per quest'opera, che un tempo avveniva manualmente, vengono usati trattori e macchine spargiletame che rimanendo a lungo nei fondi, sprigionano un terribile olezzo che si propaga nel territorio circostante appestando l'aria ed infiltrandosi nelle trame dei vestiti. Per giunta nelle stradine percorse da podisti, ciclisti e mamme con le carrozzine si trovano residui di letame sfuggito alle macchine trasportatrici».
Difficile convivenza
«Il problema legato allo smaltimento dei rifiuti zootecnici c'è sempre stato solo che adesso, rispetto al passato, la campagna è più frequentata e convivere con la puzza insopportabile del letame, addizionato con additivi chimici, è diventato impossibile. Inoltre, lo stallatico (prodotto della fermentazione delle deiezioni degli animali da allevamento), ha alterato, in questi anni la biodiversità dei nostri prati che un tempo esprimevano una ricca varietà di piante sostanza e nutrimento non solo per i nostri occhi ma anche per le api ed una miriade di altri insetti che, pian piano, stanno scomparendo dai nostri campi. Parafrasando una famosa canzone di Fabrizio de Andrè è vero che dal letame (non addizionato) nascono i fiori ma in attesa che sboccino – aggiungiamo noi – dobbiamo tenerci la puzza! »
L’appello
«Il Gruppo Fai di Fiemme e Fassa, precisa il presidente Roberto Daprà, non ce l'ha assolutamente con gli allevatori che svolgono un lavoro difficile e di tutto rispetto ma intende portare alla luce un problema che dev'essere affrontato per ridurre al minimo l'impatto dei rifiuti zootecnici sulla salute e sull'ambiente circostante». L.CH.