«Seconda briglia, argini e ponti rifatti»
Moena, dopo il dramma del 3 luglio l’assessore Mellarini illustra a Civettini (Civica) le contromisure contro le esondazioni
MOENA. L’evento che ha colpito l’abitato di Moena nello scorso 3 luglio è stato del tutto eccezionale. Le opere eseguite hanno efficacemente ridotto l'impatto delle acque. In particolare si sono completamente colmate di materiale detritico la briglia sul rio Costalunga e la briglia appena completata sul rio Barbide a monte dell’abitato di Soraga. Tuttavia la particolare violenza delle precipitazioni e l’urbanizzazione avvenuta nel tempo sempre più a ridosso dei corsi d'acqua lasciano situazioni di criticità che possono essere ancora affrontate ma non completamente risolvibili. In una dettagliata risposta alla interrogazione presentata dal gruppo consigliare Civica Trentina, l'assessore Tiziano Mellarini delinea le future azioni per rendere meno vulnerabile l'abitato di Moena.
«Non è possibile - spiega Mellarini - abbassare la quota dell'alveo del rio Costalunga per la presenza di vincoli del territorio fissati dalla confluenza con il torrente Avisio e per la presenza della fognatura che attraversa il letto del torrente. Si può invece creare una seconda briglia filtrante a monte di quella già esistente, rivedere il profilo del tratto terminale del corso d’acqua, consolidare gli argini e – non ultimo – il rifacimento dei ponti, compatibilmente anche con la quota dei piani viabili e degli accessi agli edifici circostanti».
Per Tiziano Mellarini è importante affrontare il problema in maniera integrata attraverso il costante monitoraggio del territorio, regolando attentamente le attività edilizie lungo i corsi d’acqua, realizzando opere idrauliche e forestali nei fondovalle, ma sopratutto agendo sul reticolo montano dove si innescano i fenomeni di trasporto di materiale solido da parte delle acque correnti. Ovviamente è necessario aggiornare puntualmente la cartografia della pericolosità delle varie aree del territorio e le attività relative alla gestione delle emergenze. Sia l'interrogante Claudio Civettini che l'assessore Mellarini hanno sottolineato l'efficienza dei Corpi della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco che, insieme all’amministrazione comunale hanno reagito con grande professionalità e puntualità, per dare risposte concrete alle esigenze generate dal drammatico fenomeno meteorologico. La forte precipitazione del 3 luglio è stata causata da una cella temporalesca ferma per un tempo eccezionalmente lungo nella zona compresa tra il Latemar e Moena. Una prima analisi statistica conferma la rarità dell’evento meteorologico stimando tempi di ritorno bicentenari o addirittura superiori. Purtroppo negli ultimi tempi tali perturbazioni risultano sempre più frequenti e quindi è necessario attrezzarsi adeguatamente sia in termine di prevenzione che attraverso azioni di protezione civile.
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