Schiavi digitali? Ridiamoci su
Predazzo. Un monologo comico per riflettere sul tema della schiavitù digitale e della dipendenza da smartphone. Lo propone la Comunità territoriale della Val di Fiemme martedì alle 20.30 al Cinema...
Predazzo. Un monologo comico per riflettere sul tema della schiavitù digitale e della dipendenza da smartphone. Lo propone la Comunità territoriale della Val di Fiemme martedì alle 20.30 al Cinema Teatro di Predazzo, con ingresso gratuito. L’attore Stefano Santomauro, con un testo scritto insieme a Francesco Niccolini, in “Like” parla con ironia e cinismo delle nevrosi del nuovo millennio: sentire squillare il cellulare anche quando non lo fa, entrare nel panico se non si ha rete, svegliarsi la notte e controllare se sono arrivate notifiche. I numeri descrivono un fenomeno preoccupante: gli studiosi della Columbus University calcolano che arriviamo a toccare il nostro smartphone 400 volte nell’arco della giornata e stiamo con il cellulare in mano anche 6 ore al giorno. «L’ironia diventa lo strumento per prendere consapevolezza di quella che può diventare una dipendenza a tutti gli effetti», commenta l’assessore Michele Malfer, che invita a riflettere su una tematica ancora sottovalutata. Lo spettacolo rientra nel progetto della Comunità di Valle “Dipende da noi”, messo a punto dalla cooperativa Progetto 92. Si tratta di un percorso diversificato per età, che si svilupperà lungo l’intero 2019, per affrontare la tematica delle dipendenze a 360°. Sono già iniziati i primi incontri nelle scuole: molto graditi e partecipati gli interventi della psicologa Serena Valorzi, che ha spiegato agli studenti come sviluppare senso critico e consapevolezza. «Crediamo molto in questo progetto, perché ci permette di parlare alle diverse fasce della popolazione. Le dipendenze infatti non hanno età: con variabili differenti possono colpire giovani, adulti e anziani».