Schianti, soluzione in 5 proposte
Le idee del Comun General per affrontare il problema dei boschi
SÈN JAN DI FASSA. Dal primo incontro del tavolo di lavoro, istituito dal Comun General de Fascia, per approntare interventi efficaci in seguito agli schianti di alberi dovuti al maltempo dello scorso 29 ottobre, sono emerse cinque iniziative importanti da mettere in atto quanto prima. Queste proposte, considerate prioritarie per la Val di Fassa (ma che potrebbero rivelarsi utili anche in altre località con gli analoghi problemi), sono state raccolte nel documento “Valutazione e proposte sulla gestione degli impianti boschivi”, inviato dalla procuradora Elena Testor a Maurizio Fugatti, presidente della Provincia di Trento, e a Raffaele De Col, coordinatore per la gestione della ricostruzione delle zone del Trentino colpite dal maltempo.
Il tavolo composto da esperti, che ha l’obiettivo di raccogliere problematiche e proposte dagli enti - Comuni e Asuc - del territorio, ha segnalato, in primo luogo: la necessità di istituire un referente di valle per la gestione degli schianti, in sostanza un esperto sia riguardo le procedure che gli aspetti tecnici, che, avvalendosi di poteri straordinari, funga da interfaccia tra Provincia, Servizio Foreste e amministrazioni locali. L’istituzione, poi, di procedure amministrative semplificate per l’affido dei lavori di taglio del bosco, attraverso “capitolati tipo”. Al referente della valle spetterebbe anche il compito di collocare il legname sul mercato, affidando i tagli mediante trattativa privata. Altro aspetto rilevante, la possibilità per i comuni e le Asuc di vendere il legname in piedi, indipendentemente dall’entità e dall’estensione del bosco interessato dagli schianti (considerando la scarsa disponibilità di aree di stoccaggio). Inoltre, sarebbe necessario istituire finanziamenti straordinari sia per compensare i mancati introiti, sia per il ripristino urgente della viabilità forestale. Infine, stabilire che i comuni possano trattare, all’interno del proprio bilancio, il “fondo di solidarietà”, che normalmente viene trasferito sul bilancio provinciale, impiegandolo per i tagli o per compensare la riduzione degli introiti. Nell’uso di tali fondo dovrebbero essere coinvolte anche le Asuc. I Comuni potrebbero anche trasferire il “fondo di solidarietà” sul bilancio del Comun general de Fascia e il referente di valle potrebbe disporne per compensare i mancati introiti dei comuni e per finanziare interventi di ripristino, in accordo con gli enti di Fassa.
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