Primo cartello Unesco a Predazzo
La sindaca Bosin spiega le lentezze burocratiche: «Così li abbiamo acquistati noi»
PREDAZZO. «Il paese di Predazzo è orgoglioso di essere la porta verso le Dolomiti, il primo Comune - per chi risale le valli dell’Avisio – parte delle Dolomiti Unesco, e ha sempre fatto di tutto per promuovere e valorizzare tale appartenenza, anche in collaborazione con la Fondazione, che si ringrazia». Una precisazione, con un comunicato stampa diffuso ieri pomeriggio, doverosa della sindaca Maria Bosin, in risposta all’articolo uscito ieri sul Trentino, che accusa le amministrazioni interessate di non aver ancora montato la cartellonistica con il logo Unesco. «Ho ritenuto necessario fare questo chiarimento perché non passi il messaggio che sia bastato un articolo di giornale per fare apparire immediatamente i cartelli».
La sindaca Bosin, per replicare, articola il suo ragionamento: «Nel 2014 abbiamo inviato al Servizio Gestione Strade la prima richiesta per poter mettere i cartelli agli ingressi del paese, senza ricevere nessuna risposta. A gennaio di quest’anno abbiamo inviato una nuova domanda, allegando misure e facsimile della cartellonistica che intendevamo montare, con il relativo posizionamento - scrive nel suo comunicato stampa -. Più di un mese dopo ci è giunta una incomprensibile risposta che sollevava ancora perplessità in merito, con la richiesta di dettagli che avevamo già comunicato. Di fronte a tale lentezza, abbiamo deciso di procedere comunque con l’acquisto dei cartelli, tanto che il primo è stato montato, all’altezza della piscina comunale, proprio mercoledì mattina, il giorno prima dell’uscita dell’articolo. Gli altri sono in fase di montaggio». Bosin ribadisce, poi, il legame di Predazzo con le Dolomiti Unesco, legame testimoniato anche dal Museo Geologico, nato proprio per valorizzare questo bene considerato patrimonio dell’umanità.
La sindaca coglie, infine, l’occasione per puntare l’accento sulla farraginosa macchina amministrativa: «Si parla sempre di semplificazione, ma in realtà siamo ormai soffocati dalla burocrazia. È paradossale che un’amministrazione comunale non abbia nemmeno l’autonomia di poter installare un semplice cartello, peraltro di promozione istituzionale del territorio. È giusto che i cittadini sappiano a quali vincoli gli amministratori locali sono sottoposti. Purtroppo, se il sistema non cambia approccio, comuni e imprese sono destinati all’immobilismo, a scapito dei servizi ai cittadini e della ripresa economica», conclude Bosin. (f.m.)
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