Predazzo attende l’invasione dei Krampus 

Sabato ne arriveranno 400, anche da Alto Adige e Cortina: sfilata, cena al tendone e notte “diabolica”


di Francesco Morandini


PREDAZZO. Dopodomani, sabato 1 dicembre, Predazzo sarà invasa da 400 Krampus provenienti da Fiemme, Fassa, Primiero e Alto Adige, ma anche da Cortina. Sarà “La prima notte dei Krampus di Predazzo” organizzata dal gruppo della Val di Fiemme Krampus de Fiemme Fleimstaler, con il gruppo di Aldino. Non sarà proprio l’invasione di Pozza dello scorso anno, ma per Fiemme è indubbiamente la “prima volta” di una grossa manifestazione, dopo le partecipazioni di alcuni Krampus fiemmesi alle feste di San Nicolò a Predazzo nel 2016 e nel 2017. «Visto che Predazzo ci ha chiamato due volte di fila - dice il vicepresidente del gruppo Tommaso Guarracino di Panchià - lo abbiamo scelto per questa prima grande festa».

I Krampus però suscitano sentimenti contrastanti: attrazione e paura, soprattutto fra i ragazzi (tant’è che la manifestazione è riservata ad un pubblico adulto) ma anche la convinzione che non siano elementi della tradizione folcloristica fiemmese. «Certo, in Alto Adige sono più diffusi, ma la tradizione c’era in tutta l’Impero austroungarico ed è scomparsa a causa del fascismo», dice il vicepresidente. Tant’è che sulla pagina Facebook del gruppo fiemmese, composto da una trentina di persone di cui 20 “vestite”, è postata una ricerca chiesta appositamente allo storico cembrano Roberto Bazzanella. «L’abbiamo fatta fare per mettere a tacere male lingue che pensavano che ci fossimo svegliati una mattina decidendo di fare i Krampus - scrive su Facebook il presidente Patrizio Giacomelli - invece ecco a voi una ricerca approfondita fatta con tanta di relazione da uno storico».

In effetti Roberto Bazzanella, ricordando che «i Krampus sono dei demoni selvatici o dei diavoli travestiti che accompagnano San Nicola di Bari la sera del 5 dicembre o nel giorno del 6 dicembre nella tradizionale sfilata lungo le strade o nella visita delle case di alcune vallate trentine» e che si tratta di una tradizione legata all’ambito religioso cristiano, aggiunge che «oggi la tradizione di San Nicolò è viva ancora in Valle di Fiemme, in tutta la valle di Fassa, e in parte della Piana Rotaliana. L’usanza di San Nicolò accompagnato da uno o più Krampus, a Pergine e nelle vallate dell’Avisio, è attestata da alcuni etnografi e storici fin dalla seconda metà dell’Ottocento, come lo Schneller».

Insomma, nulla di artificioso, sottolinea Guarracino che ricorda come questa tradizione sia comunque sopravvissuta a Molina di Fiemme e Daiano e come ci siano foto degli anni ’60 di Krampus che accompagnano S. Nicolò a Predazzo, e che al Museo degli Usi e costumi di S. Michele ci sono due maschere di Tesero fra le più antiche del Trentino. Non resta dunque che attendere la sfilata del primo dicembre per le vie del Paese che, attorno alle 18, si porterà nel piazzale dello Sporting Center per lo spettacolo finale. Ci sarà anche il tendone per la cena del Krampus, com’è tradizione, e quindi, un po’ meno “tradizionalmente”, la festa si sposterà allo Sporting center per l’afterhour con ii dj Olly e El Paso, diavolesse sexy e, immaginiamo, fiumi di birra. Tutto nella tradizione. Ma come si legge sulla pagina dell’Apt di Fiemme «ricordiamoci che “l’abito non fa il… demone». Al di là dell’apparenza, sotto queste maschere spettrali si nascondono i volti di pompieri, infermieri e soccorritori di queste vallate, insomma, di persone dal cuore d’oro. Bisognerà ricordarlo a chi se li troverà davanti, con «schiocchi di frusta, suoni ancestrali di zoccoli, corni e campanacci, gabbi, inquietanti falciatrici, carri infernali e roboanti trattori».













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