Prati invasi dal rio Sadole il Comune parte coi lavori
L’intervento. Il sindaco Vanzetta ha incontrato i proprietari dei terreni invasi dall’acqua In attesa dei contributi provinciali il Comune avvia il recupero della campagna e delle rogge
ZIANO. In attesa dei contributi provinciali, il Comune di Ziano interverrà con risorse proprie per sistemare, prima che cresca l’erba, i prati a valle del rio Sadole, esondato lo scorso ottobre, per una superficie di circa 5 ettari. L’ha spiegato il sindaco Fabio Vanzetta che, assieme al neoassessore all’agricoltura e foreste Giuseppe Giacomuzzi, ha invitato martedì pomeriggio i proprietari di prati invasi dall’acqua e dal materiale fuoriuscito dal rio, ad un incontro informativo in municipio.
Il recupero della campagna
«Non abbiamo certezze dalla Provincia – ha detto Vanzetta – ma ora che si è sciolta la neve dobbiamo intervenire subito se vogliamo recuperare la campagna e poter segare l’erba quest’estate». L’incontro è servito per verificare il consenso dei proprietari poiché il Comune non può intervenire sulla proprietà privata senza autorizzazione. Consenso che è stato comprensibilmente unanime. Il Comune intende liberare i terreni dalla sabbia, sassi e altri materiali per poi consentire ai diretti interessati la fresatura e la semina.
Rogge ripulite
Un altro intervento importante sarà il ripristino delle rogge in modo da farle confluire nell’Avisio prima che raggiungano la frazione di Roda. Si pensa a un avvallamento, piuttosto che una vera e propria roggia, che consenta in caso di forti piogge, di incanalare l’acqua e portarla all’alveo del torrente. Si è parlato anche dei prossimi interventi sulla viabilità e sul torrente. Per i tecnici provinciali l’argine a valle del rio Sadole dovrebbe essere più alto di quello a monte per evitare, in caso di esondazione, la fuoriuscita dell’acqua verso Roda.
Vaso di espansione
Fra le intenzioni dei tecnici anche quella di creare un vaso di espansione all’altezza del ponte di Maso Marino e la realizzazione di strade su entrambi i lati, togliendo quindi il ponte a monte. Si parla anche di allargare l’alveo. Gli interventi sui prati – ha spiegato il primo cittadino - non interessano gli agricoltori. Per i proprietari di terreni boscati, che volessero cambiare coltura trasformandoli in prato, pare ci sia la disponibilità di alcune aziende agricole a bonificare i terreni in cambio della garanzia di poterli sfalciare per un certo numero di anni.
Fra i presenti, una trentina, c’era anche chi ha già provveduto a sistemare il proprio terreno, lasciando la terra limacciosa anziché asportarla. «L’intervento – ha precisato il sindaco – è finalizzato ad abbellire la campagna a livello paesaggistico. Per il resto bisognerà attendere la fase progettuale dei Bacini montani. Dovremmo fare anche un ragionamento con la Provincia per capire fin dove ci vengono incontro, come nei casi dei paramassi e dell’urbanizzazione di Ischia». Qualcuno ha invitato anche a rilevare i termini di confine prima di entrare con le ruspe.