«Pensiamo ad un treno che ci colleghi all’Europa»
L’opinione. Delle ipotesi di una linea ferroviaria che serva le valli di Fiemme e di Fassa parla l’ex segretario dell’Ual, Michele Anesi. «L’accordo con Veneto, Belluno e Bolzano va rinnovato»
Fassa. Nel dibattito pubblico sulle Olimpiadi Milano-Cortina 2026 interviene l’ex segretario politico dell’Union Autonomista Ladina Michele Anesi che è contrario ad un “trenino” da Trento a Penia e ne promuove uno di collegamento con il Südtirol e con tutta l’Europa.
Progetti
«Il presidente della Provincia Fugatti – scrive Anesi – solo pochi giorni fa, il 28 giugno, ha parlato di “Treno Fiemme e Fassa per le Olimpiadi”. Da parecchi anni oramai si parla del treno dell’Avisio di collegamento fra Fiemme, Cembra e Fassa. Più che al treno dell’Avisio, però, ciò a cui bisognerebbe dare più risalto, a mio avviso, è il progetto del Treno delle Dolomiti (Alto-Adige-Cortina d’Ampezzo): la ferrovia dell’Avisio si limiterebbe a collegare tra loro le valli di Fassa, Cembra e Fiemme, mentre quella delle Dolomiti permetterebbe alla stessa Val di Fassa di essere meglio collegata. Essendo le risorse pubbliche attuali pressoché limitate, bisogna scegliere l’infrastruttura su cui investire. La mia scelta ricadrebbe proprio sul Treno delle Dolomiti, in quanto più completo».
Un ruolo centrale
«L’estensione di tale tratta fino alla Val di Fassa - spiega Anesi - permetterebbe alla nostra valle di non rimanere isolata, ma di garantirsi, in prospettiva futura, un ruolo centrale nel turismo e nello sviluppo imprenditoriale del territorio compreso tra Bolzano e Belluno, quattro stagioni su quattro. Creare un’infrastruttura di questo tipo vorrebbe dire, in altre parole, rendere protagonista la Val di Fassa e tutte le aree circostanti, in una logica visione di tipo mitteleuropeo, soprattutto nella prospettiva futura».
L’intesa del 2015
L’intesa per la costruzione del cosiddetto Treno delle Dolomiti – ricorda Anesi - è stata raggiunta già nel 2015, con un accordo di massima tra il presidente della Regione del Veneto e le Province di Belluno e Bolzano. «Al momento, però, gli interessi sembrano essersi arrestati e hanno bisogno di nuova linfa. Dare concretezza alla realizzazione di infrastrutture ferroviarie serie come il Treno delle Dolomiti vorrebbe dire aumentare le risorse e ridare centralità alla Val di Fassa, ma non solo: sostenibilità, vivibilità e maggiore qualità ad ogni area ladina, a tutto vantaggio delle piccole e medie imprese. La creazione di un sottopasso (Pian de Schiavaneis-Plan de Gralba) sarebbe la soluzione a molti dei problemi che quotidianamente viviamo sui nostri passi e il Sudtirol da questo punto di vista ci può insegnare molto, basti pensare alle gallerie della val d’Ega e ai progetti dello spostamento della strada statale 241 all’altezza del lago di Carezza, che servirà sia per mettere in sicurezza la zona che per valorizzare una peculiarità del territorio Unesco, come il lago di Carezza. Non facciamo diventare - scrive Anesi che così conclude il suo intervento sul collegamento ferroviario - la Val di Fassa una periferia” de Trent!”. V.R.