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«Parto difficile ma a lieto fine: il punto nascite è un obbligo»

CAVALESE. «Uno scenario gravissimo, nonostante il lieto fine, quello materializzatosi qualche sera fa al Pronto Soccorso di Cavalese, dove una coppia di giovani sposi presentatasi lì e messa davanti...



CAVALESE. «Uno scenario gravissimo, nonostante il lieto fine, quello materializzatosi qualche sera fa al Pronto Soccorso di Cavalese, dove una coppia di giovani sposi presentatasi lì e messa davanti a una realtà tutt’altro che semplice dal momento che, a causa del maltempo, l’elicottero non poteva prendere il colo; l’automedica non poteva partire da Trento perché indisponibile; l’anestesista non era disponibile perché già in sala operatoria». Inizia così l’interrogazione del consigliere provinciale Claudio Civettini della Civica trentina che ha presentato in questi giorni al Presidente della Giunta Dorigatti e all’assessore Luca Zeni per chiedere spiegazioni di quanto è successo a Cavalese.

«Grazie alla professionalità e alla bravura dell’ostetrica Silvia Nones, che hanno permesso di rassicurare la madre Dana e di creare le condizioni per un parto per il quale non si sarebbe potuto far fronte a nessuna complicazione – scrive Civettini - e grazie alla buona sorte, è nata Maira fortunatamente senza conseguenze. Tutto questo, mentre dal Santa Chiara, applicando l’insensibile protocollo, si proponeva un trasferimento da un’ambulanza ormai impraticabile. Anche perché la mamma dopo il parto è stata fatta salire su un ambulanza, fino al Santa Chiara, dove ha dovuto aspettare fino alle 3 del mattino per ricevere i punti di sutura per poi essere accolta in una camera con altre mamme. Un’assurdità della quale chiedere conto, unitamente ai tempi effettivi di riapertura di un Punto nascite di Cavalese chiaramente necessario». Civettini chiede pertanto che vengano date disposizioni operative affinché, a Cavalese, quanto avvenuto non abbia a ripetersi. (l.ch.)















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