Nuovo pressing dei sindaci su Zeni 

In seguito al caso della bimba nata al Pronto Soccorso di Cavalese nuovi interrogativi sulla sicurezza delle partorienti


di Luciano Chinetti


CAVALESE. L’incredibile vicenda di Maira, la bambina fatta nascere al Pronto Soccorso di Cavalese con l’assistenza di una ostetrica martedì 6 marzo poco prima delle 21 perché la sala parto era occupata e l’ anestesista era impegnato in sala operatoria, è emblematica della situazione delle partorienti in valle di Fiemme e Fassa, dopo la chiusura del Punto nascite.

A prendere posizione per pressare l’assessore alla salute Luca Zeni a sollecitare l’arrivo del benestare da Roma per riaprire il Punto nascite, ieri si sono mossi di nuovo i sindaci di Fiemme coordinati dal presidente della Comunità di valle Giovanni Zanon. Nell’incontro tenuto ieri pomeriggio in municipio a Ziano i sindaci si sono confrontati per capire che cosa sta succedendo nella gestione complessiva dei servizi sanitari tra centro e periferia, dopo che l’episodio di martedì sera a Cavalese (non c’era un’ambulanza disponibile immediatamente ed era impossibile per l’elicottero volare a causa della nebbia) ha creato non pochi punti interrogativi in ordine alla sicurezza delle partorienti. È stato, come hanno riferito alcuni sindaci, un incontro in un clima sereno, ma nel contempo di attesa e innegabile preoccupazione rispetto all’impegno di Zeni e dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari a rispettare la data del 15 aprile per la riapertura del Punto nascite. I sindaci naturalmente si sono confrontati sui temi che stanno a cuore a tutta la popolazione delle due valli. In primo luogo la necessità di trovare soluzioni praticabili da parte dell’Azienda sanitaria per la riduzione dei disagi e delle attese per le mamme che devono partorire. Questo potrà anche esser fatto, è stato sottolineato, visto che ora hanno preso servizio anche i nuovi specialisti: pediatri, anestesisti e ginecologi, allungando magari gli orari di servizio dei medici oltre le 18 come è attualmente. L’altro aspetto su cui i sindaci hanno insistito è di tenere in continuazione monitorata la situazione e mantenere contatti continui con l’assessore provinciale alla salute e con il direttore dell’Azienda Sanitaria Paolo Bordon. Ma al di là dei due ultimi incredibili episodi, quello della nascita di Maira al Pronto Soccorso e quello della mamma che non ha potuto salite sull’ambulanza che trasportava suo figlio a Trento perché il sedile era rotto, i sindaci hanno ancora espresso la loro convinzione che la data del 15 aprile, per la riapertura del Punto nascite, sarà rispettata. Speriamo che non sia l’ennesima beffa.















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