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Mountain Wilderness protesta per i kart sulla pista da sci

MOENA. Motori in quota: Mountain Wilderness protesta. Domenica 3 marzo un kart ha sfidato le piste da sci (in particolare la “Piavac” classificata come pista nera) nel comprensorio Alpe Lusia...



MOENA. Motori in quota: Mountain Wilderness protesta. Domenica 3 marzo un kart ha sfidato le piste da sci (in particolare la “Piavac” classificata come pista nera) nel comprensorio Alpe Lusia utilizzando speciali pneumatici.

L’evento “Impossible Challenge” era sostenuto da più attori: Motorsport in The Dolomites, Ski area Alpe di Lusia, maestri di sci e club di Harley Davidson. Ora l’associazione ambientalista sta verificando se la manifestazione avesse tutte le autorizzazioni specifiche da parte dei Servizi della Provincia di Trento.

«Se oggi è possibile organizzare sulla montagna trentina simili eventi – afferma Franco Tessadri, presidente di Mountain Wilderness – significa che qualcosa di sostanziale è stato modificato nella legislazione provinciale deputata alla tutela dell’ambiente. La montagna è stata regalata alla gestione degli impiantisti che ormai si permettono, su territori affidati in concessione, di proporre ogni tipo di manifestazioni. Questi impiantisti sono poi gli stessi che con il capello in mano si recano da Trentino Sviluppo o negli uffici provinciali a chiedere contributi per poter proseguire la devastazione del territorio montano. Lusia ne è un esempio lampante con l’iniziativa di un previsto, inutile doppione di collegamento da Moena verso Valbona stracciando i boschi su un intero versante».

Mountain Wilderness lamenta inquinamento e rumori molesti in un’area abitata da cervi, galli cedroni e forcelli, accanto a sciatori che, senza dubbio non hanno apprezzato. «Ancora una volta- continua Tessadri - il governo provinciale non si è dimostrato capace di garantire la tutela del bene ambientale e delle risorse naturali. Le leggi forestali sono state svuotate di contenuto ed efficacia, il personale di controllo ambientale è stato drasticamente ridotto, agli speculatori dell’industria dello sci e del potenziamento infrastrutturale delle alte quote sono state lasciate libertà inimmaginabili. Riteniamo che tutti i residenti della provincia di Trento - conclude sempre Tessadri - debbano seriamente riflettere sulla qualità di chi ci sta governando e sul futuro del destino dell’alta montagna». (g.b.)













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