Mal di montagna sul Piz Boè, alpinista soccorso e portato a spalla per un’ora
Il 30enne sloveno raggiunto a 2800 metri. L’elicottero non è potuto atterrare per la nebbia
TRENTO. Si è concluso intorno alle 23.30 un intervento per soccorrere un alpinista sloveno di 30 anni che ieri sera (27 luglio) accusava i sintomi del mal di montagna, con forti mal di testa e mal di stomaco, mentre si trovava al rifugio Piz Boè, situato a una quota di 2.873 nel gruppo del Sella in Val di Fassa (Canazei). La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata poco prima delle 20 dal gestore del rifugio.
La Centrale Unica di Trentino Emergenza ha chiesto l’intervento dell’elicottero che ha effettuato un primo tentativo di soccorso, senza riuscire ad atterrare al rifugio a causa delle nebbie presenti in quota.
Volato a Canazei, ha imbarcato a bordo sei operatori della Stazione Alta Val di Fassa del Soccorso Alpino e Speleologico per elitrasportarli nel punto più vicino al rifugio libero dalle nebbie.
I soccorritori sono stati fatti sbarcare sull’Altopiano delle Mesules, a monte del rifugio. Poiché la fitta nebbia rendeva difficile l’orientamento, i soccorritori sono stati seguiti da valle grazie al tracciamento Gps e in circa 30 minuti hanno raggiunto il rifugio, dove hanno prestato le prime cure all’alpinista.
L’uomo è stato imbarellato e trasportato a spalla con la barella portantina per circa un’ora fino all’impianto di risalita del Sass Pordoi, riaperto appositamente per agevolare l’operazione di soccorso. Da lì è stato portato a Canazei e affidato all’elicottero che lo ha trasferito all’ospedale di Cavalese per gli accertamenti del caso.