Allo Sporting center a Predazzo 

La vetrina delle scuole e dell’artigianato

Predazzo. “Un uomo che lavora con le sue mani è un operaio; un uomo che lavora con le sue mani e il suo cervello è un artigiano, ma un uomo che lavora con le sue mani, il suo cervello e il suo cuore...



Predazzo. “Un uomo che lavora con le sue mani è un operaio; un uomo che lavora con le sue mani e il suo cervello è un artigiano, ma un uomo che lavora con le sue mani, il suo cervello e il suo cuore è un artista”. La citazione di San Francesco d’Assisi è servita all’Associazione artigiani del Trentino per centrare il senso della vetrina delle scuole e professioni dell’artigianato “Impara l’arte 2019” che si tiene oggi, allo Sporting center di Predazzo dove saranno allestiti stand informativi dei Corsi di Formazione Professionale di tutta la provincia e della Scola ladina de Fascia. Saranno presenti maestri artigiani, l’Opera Armida Bonelli di Levico e di Rovereto con i corsi di estetisti, acconciatori e Oss, il Centromoda Canossa di Trento che sforna operatori dell’abbigliamento, il Veronesi di Rovereto per operatori meccatronici e tecnici della modellazione e fabbricazione digitale, tutte le branchie dell’Enaip, dall’arte bianca alla carpenteria, dall’accoglienza alle costruzioni edili, dall’operatore elettrico a quello del legno, dal termoidraulico all’edile l’Istituto agrario di S. Michele e l’artistico di Pozza di Fassa.

Il programma prevede alle 8.15 la visita guidata degli studenti delle terze classi delle Scuole secondarie di Fiemme e Fassa che avranno modo di valutare le diverse opzioni professionali, interrotta alle 10 dai saluti delle autorità. Alle 12.30 il pranzo, cui seguirà alle 13.15 la visita degli studenti di altri istituti. Dalle 14.30 alle 16 porte aperte a genitori di studenti di ogni ordine e grado. L’iniziativa è stata sostenuta dalla Provincia, dal Comune di Predazzo, dalla Comunità territoriale di Fiemme e dal Comun general de Fascia e dalla Cassa rurale Val di Fiemme. F.M.













Scuola & Ricerca

In primo piano

Podcast

Il Trentino nella Grande Guerra: gli sfollati trentini spediti in Alta Austria

Venezia e Ancona vengono bombardate dal cielo e dal mare. A Trento viene dato l’ordine di abbandonare il raggio della Regia fortezza, con i treni: tutti gli abitanti di S. Maria Maggiore devono partire. Lo stesso vale per Piedicastello e Vela, così come per la parrocchia Duomo. Ciascuno può portare con sé cibo e vetiti per 18 kg. Tutto il resto viene lasciato indietro: case, bestiame, attrezzi, tutto. Gli sfollati vengono mandati in Alta Austria. Rimarranno nelle baracche per 4 lunghi anni.