Il Comune vende 20 mq e chiude una lite decennale 

Epilogo in consiglio a Castello-Molina. La signora Irene Corradini ha acquistato due  particelle fondiarie dell’area della roggia in via Cembra. Minoranze astenute “per senso civico”


Luciano Chinetti


Castello-molina. Nel corso dell’ultimo consiglio comunale a Castello –Molina, è stata messa finalmente la parola fine alla lunga e tormentata vicenda durata 10 anni che ha visto contrapposti il Comune e un censito sull’utilizzo dell’area della roggia in via Cembra. Il Comune ora infatti ha deciso di vendere alla signora Irene Corradini, che ne aveva fatto richiesta, al prezzo di 2.100 euro le neo-formate particelle fondiarie la 4489/24 di metri quadrati 7 e la 4489/22 di 13 con la costituzione di una servitù a favore dell’ente.

Il Comune, come si legge nella delibera, si è trovato in sostanza ad individuare una soluzione che contemperi da un lato l’esigenza pubblica di salvaguardare la funzionalità idraulica e storica di detta roggia, dall’altro di gestire le aree sovrastanti. La giunta comunale ha adottato questa soluzione in linea con atti attuati in passato dal Comune, ma anche dalla Provincia, che delle rogge era proprietaria prima di cederle al Comune.

Ma la vendita e la conseguente regolarizzazione catastale non è passata all’unanimità. I tre consiglieri dell’opposizione Lorenzo Wohlgemuth, Daniela Martignon e Luigi Piazzi si sono astenuti. Il consigliere Luigi Piazzi in un lungo ed articolato documento che ha letto in aula ha spiegato la posizione del gruppo. «Anche se non abbiamo avuto nessun ruolo nella formazione di questa proposta – ha detto Piazzi – la sensibilità per il senso civico ci impone di astenerci per evitare ogni conflitto di interessi anche se solo potenziale, visto che la signora Corradini è la moglie di Giancarlo Mich, uno dei candidati della nostra lista. Su questa vicenda mi erano state raccontate una serie di inenarrabili bugie, fra le quali la storia che farebbe ridere se non fosse squallida che un giudice animato da risentimenti personali avrebbe indirizzato la sentenza del Tar a favore della signora Corradini». Piazzi riassumendo la vicenda ha ricordato che da un lato c’era un cittadino costretto a subire le frustrazioni di un’ amministrazione e dall’altro il Comune che deve pagare con i soldi dei cittadini le spese legali e giudiziarie perché il Tar gli ha dato torto.

Il Comune ha fatto ricorso al Consiglio di Stato, ma ora, per effetto dell’accordo con la signora Corradini, l’ha ritirato. «Ingiustificato questo accanimento nei confronti di un cittadino – ha aggiunto Piazzi -, reo di aver pavimentato come da concessione edilizia un pezzo di roggia davanti alla propria porta, mentre a pochi metri di distanza violazioni e abusi ben più consistenti sono bellamente tollerati e ignorati per anni».

Il gruppo di maggioranza ha criticato l’interferenza attuata dall’opposizione nelle vicende giudiziarie che vedono coinvolto l’assessore Fulvio Zorzi che di fronte alla proposta dei giudici del Tar di archiviare l’abuso edilizio hanno presentato una memoria difensiva opponendosi e chiedendo la prosecuzione del processo.















Scuola & Ricerca

In primo piano