Il bestiame asciutto potrà pascolare a malga Lagorai

Predazzo. Lo scario della Magnifica Comunità di Fiemme ha replicato giovedì sera, nel corso dell’assemblea dei Vicini di Predazzo, alle prese di posizioni sulla Translagorai, in particolare sulla...



Predazzo. Lo scario della Magnifica Comunità di Fiemme ha replicato giovedì sera, nel corso dell’assemblea dei Vicini di Predazzo, alle prese di posizioni sulla Translagorai, in particolare sulla ristrutturazione di malga Lagorai che per i contestatori del progetto «sommerge completamente la malga tradizionale sfrattando il malgaro dalla stalla». La Comunità peraltro non si ferma e una decina di giorni fa il consesso ha affidato al geologo Marco Del Din una perizia geologica per verificare l’eventuale pericolo di crolli nei pressi della malga. Nel frattempo 208 persone cui se ne sono in seguito aggiunte altre, hanno pubblicato un’intervista ad uno scario immaginario, sottoponendogli alcune domande cui lo scario, vero, non avrebbe mai risposto. Tra queste la vita precaria di altre malghe-agritur che dimostrerebbe come trasformare malga Lagorai in un ristorante-bar-rifugio sia un investimento assurdo e in netta perdita.

«Macché vita precaria - sostiene lo scario “vero” Giacomo Boninsegna - “Sadole” e “Valmaggiore” hanno sempre funzionato bene e per malga Cadinello ci sono già due richieste. Sia chiaro – ha aggiunto – che non facciamo battaglie su come gestiamo queste cose. Dall’alluvione del ’66 la malga non è più monticata con vacche da latte. Ricordo inoltre che è stata la Sat a chiederci l’intervento su malga Lagorai. Io avevo proposto malga Fratton, ma era troppo bassa e quindi lontana dal percorso della Translagorai».

Boninsegna ha poi citato un vecchio pastore di Cavalese secondo cui malga Lagorai va bene per il bestiame asciutto (quindi non per le vacche da latte) con 20/30 posti per mangiare e niente più. «E’ esattamente ciò che prevediamo noi».

I 208 contestano alla Comunità di favorire le possibili mire delle funivie del Cermìs che, a seguito di una gestione “sofferente” della malga, potrebbero intervenire in cambio di una strada che scenda dal Paion per favorire la moda delle e-bike.

«Non tocchiamo né la strada né i sentieri – ha affermato lo Scario – e vorrei ricordare che le piste di sci non le autorizziamo noi, ma il Piano Urbanistico Provinciale».

Circa la posizione degli ambientalisti e l’intervista immaginaria, Boninsegna ha dichiarato che non accetta e non intende fare polemiche personali, aggiungendo che le decisioni sono state sempre prese all’unanimità dal consiglio dei regolani. «Quanto ai 208 firmatari – ha precisato - sono di fatto solo una cinquantina i Vicini della Comunità. Io comunque rispetto la loro posizione perché esprimono delle posizioni che ci sono fra i Vicini, però chiedo che ci sia rispetto anche per la vita democratica dell’ente». F.M.













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