Gestione unitaria per le tre sezioni del Museo Ladino 

Campitello di fassa. Una spesa modica, per un risultato, in termini di valorizzazione della cultura locale (a beneficio soprattutto dei turisti) che vale molto di più. Si potrebbe sintetizzare così...


GILBERTO BONANI


Campitello di fassa. Una spesa modica, per un risultato, in termini di valorizzazione della cultura locale (a beneficio soprattutto dei turisti) che vale molto di più. Si potrebbe sintetizzare così la recente deliberazione della giunta comunale di Campitello, che ha dato il via libera alla spesa di 3.000 euro per concretizzare, compartecipando alle spese, la collaborazione fra il Comune guidato dal sindaco Ivo Bernard e l’Istituto Culturale Ladino, per il progetto di gestione unitaria e la valorizzazione delle sezioni locali del Museo Ladino.

Un passo indietro, a questo punto. L’Istituto Culturale Ladino con una nota d’inizio marzo scorso ha fatto presente all’amministrazione comunale di Campitello, la necessità di attivare azioni di sistema e una progettualità condivisa per garantire stabilmente periodi di apertura unitari delle tre sezioni locali del Museo Ladino. Le sezioni, giusto ricordarlo, sono quelle delle tre sedi: “L Malghier – La Caseificazione ” a Pera, “L Segat – La Silvicultura” a Meida-Pozza e “L Stònt – Il Casino di Bersaglio”, appunto di Campitello. La proposta era di uniformare l’orario di apertura delle tre sezioni a vocazione didattica e di garantire in ciascuna la presenza di un operatore, appositamente formato, coinvolgendo allo scopo l’Associazione Marijene, che opera sul territorio con finalità di mediazione culturale, dimostrando inoltre grande attenzione alla valorizzazione della lingua e della cultura fassana, anche con il fine di legare al progetto giovani del posto, e promuovere nel contempo, la trasmissione generazionale di saperi antichi che rischiano di andare perduti. L’associazione, è stato evidenziato, garantirebbe al proposito l’apertura della tre sezioni didattiche, dal 1° luglio al 31 agosto 2020, dal lunedì al sabato dalle ore 16 alle 19, con un costo indicativo di 9.000 euro complessivo per tre operatori.

L’Istituto Culturale Ladino chiedeva dunque all’amministrazione comunale di Campitello, di partecipare a tale progetto con un contributo di 3000 euro, necessario per poter concretizzare la valorizzazione delle sezioni in base, appunto, al programma di apertura estivo. Contributo che l’esecutivo del sindaco Bernard non ha avuto problemi ad approvare, soprattutto in considerazione del fatto che tale iniziativa dell’Istituto Culturale per il Museo Ladino, dal punto di vista culturale è importante per l’intera valle, andando ad arricchire le proposte culturali rivolte ai turisti durante la stagione estiva, facendo conoscere ai visitatori la storia, le attività e l’identità etnica e linguistica della comunità fassana.















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