Fotoamatori Predazzo alla ricerca di nuove leve
L’assemblea del gruppo. Luci e ombre sul futuro dell’associazione. La camera oscura ora è quasi abbandonata. Mancano soprattutto idee. Bazzanella e Morandini per Guadagnini
Predazzo. «Ogni assemblea vedo questa fiacca e fuori siete una macchina (da guerra)». E’ il commento dell’assessore Giovanni Aderenti a conclusione dell’assemblea del Gruppo Fotoamatori di Predazzo di giovedì pomeriggio che ha riservato un nutrito dibattito, tra luci e ombre, sul futuro del soldalizio. Lo ha subito annunciato il presidente Fabio Dellagiacoma. «Il nucleo storico del gruppo si è ridotto è un problema che ci affigge da tempo» hanno commentato nel ringraziare Vincenzo Guadagnini e Livio Morandini, due anime del gruppo, il secondo unico rimasto fra i soci fondatori, che hanno lasciato il direttivo. Le attività non sono mancate, ma alcune fra le più significative come alcune mostre e un libro su Predazzo non si sono concretizzate. Gran parte delle iniziative hanno riguardato la ricerca di foto storiche per la Marcialonga, il restauro degli affreschi, la scuola e il periodico L’Avisio. Tant’è che le spese, illustrate dal cassiere Renato Tonet, si sono limitate a 481 euro con un incasso di 730 euro e un fondo cassa di 6.989 euro, pronti per essere utilizzati.
Il tavolo con due gambe
Livio Morandini, che peli sulla lingua non ne ha, ha detto chiaro e tondo che un tavolo non può stare in piedi con 2 gambe. Ciò che manca è una direzione che traini. Mancano persone ma soprattutto idee. «Qui c’è carenza di cervelli, siamo messi male inutile nasconderci». Insomma, manca il ricambio, i giovani non ci sono eppure sono attratti dalla fotografia che viene però vissuta individualmente. La camera oscura, che un tempo occorreva prenotare, ora è quasi abbandonata e quasi nessuno la sa più usare. Una “botta di ottimismo” l’ha dato Gianmaria Bazzanella del gruppo collezionisti che ha curato assieme ai Fotoamatori la mostra sui 50 anni dell’oratorio. «Lo sappiamo che tutte le associazioni hanno 2/3 persone che tirano. L’importante è che ci siano soci che collaborino a montare le mostre».
Tanta manovalanza
Ma questo non manca, lo ha sottolineato lo stesso presidente. Insomma, tanta manovalanza, ma pochi cervelli, verrebbe da dire. Il bicchiere mezzo pieno lo ha visto anche Mauro Morandini (Panet) che, evidenziando come finora l’attività del gruppo si sia rivolta principalmente alla raccolta, ha proposto di spingere nei giovani, ma cambiando registro: «Manca un punto di riferimento che organizzi uscite, lavori sul digitale, l’elaborazione perché le foto di oggi saranno la storia di domani».
Le novità per il 2020
Il mondo della fotografia è cambiato, ha commentato Flavio Dellizzotti noto foto-cacciatore. Così Bazzanella e Morandini sono entrati nel direttivo al posto di Vincenzo Guadagnini. Per il 2020, oltre al libro su Predazzo, si sta pensando a corsi di fotografia e alla stampa di cartoline del paese, anche per pubblicizzare il progetto portato avanti assieme alla biblioteca “Tutti i colori del bianco e nero” che dovrebbe produrre un catalogo online di valle. In programma anche qualche mostra tematica, come la mascherata “Chi che ara”, proposta da Checco Guadagnini (Pavela). Sono fiduciosa ha commentato dando fiato all’ottimismo la sindaca Maria Bosin nelle vesti di presidente dell’assemblea, mentre l’assessore Aderenti ha proposto di realizzare quest’estate una mostra sul trenino della valle di Fiemme nella stanzioncina del Sottsass recentemente ristrutturata e che diventerà parte integrante della nuova biblioteca.
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