Felicetti, la Magnifica va in Cassazione
Cavalese, il consiglio dei regolani mercoledì prossimo affiderà la difesa al professor Richter e all’avvocato Nicolini
CAVALESE. La Magnifica Comunità, come abbiamo già anticipato nell’edizione del Trentino di sabato scorso, ha perso la causa di lavoro contro la dottoressa Chiara Felicetti di Predazzo. La Corte d’appello di Trento, riformando in parte la sentenza di primo grado del 2016 infatti ha dato ragione alla ricorrente che lamentava il fatto che non era stato rispettato il contratto per la gestione del museo, contratto che era stato assunto anche con apposita delibera con la quale le veniva affidato l’incarico di direttrice del museo dal 1° gennaio 2012 per la durata di 6 mesi, rinnovabile per tre anni se la Provincia avesse riconosciuto e finanziato il museo. Il Tribunale ha anche quantificato i danni, molto ingenti, che superano i 200 mila euro che devono essere pagati dalla Magnifica alla ricorrente.
Ma la notizia più fresca è questa: ora la Magnifica ha deciso di resistere in causa contro la dottoressa Chiara Felicetti di Predazzo e ricorrere davanti alla Suprema Corte di Cassazione a Roma. Il consiglio dei regolani nella seduta di mercoledì 21 febbraio infatti sarà chiamato a decidere di affidare la difesa dell’Ente all’avvocato professor Stella Richter di Roma e all’avvocato Romano Nicolini.
La lunga querelle era iniziata, come è noto ancora il 21 dicembre 2011 con il conferimento da parte della Magnifica alla dottoressa Felicetti di un incarico specifico per la predisposizione della documentazione necessaria al fine del riconoscimento del museo, nonché ai fini della predisposizione di un progetto gestionale e scientifico per il biennio 2012-2014.
Ma nella vicenda, come si legge nella sentenza, la Magnifica Comunità non aveva mai inviato la richiesta di finanziamento alla Provincia ed aveva omesso di attivarsi adeguatamente violando così anche il canone di buona fede previsto dagli articoli 1358 e 1218 del Codice civile.
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