Dopo 10 anni Saggese lascia il comando di Canazei
CANAZEI. «Ho compreso cosa significhi vivere in un contesto montano come quello fassano dove sono ancora vivi quei valori che nelle grandi città sono del tutto scomparsi. Cito quale esempio, da...
CANAZEI. «Ho compreso cosa significhi vivere in un contesto montano come quello fassano dove sono ancora vivi quei valori che nelle grandi città sono del tutto scomparsi. Cito quale esempio, da ultimo, la straordinaria macchina della solidarietà attivatasi a seguito degli eventi calamitosi che hanno colpito Moena e l’intera Valle, a luglio ed ottobre dove ognuno senza minimamente risparmiarsi ha dato il suo contributo rimboccandosi le maniche affinché nel più breve tempo possibile tutto tornasse alla normalità». C’è anche un richiamo alla capacità di mobilitarsi dei fassani nella lettera di saluto di Giampaolo Saggese per 10 anni comandante della stazione di Canazei che ora, diventato tenente, lascerà perché destinato al Settimo reggimento di Laives.
«Ho coltivato rapporti umani che altrove non avrei potuto coltivare - prosegue Saggese - ho vissuto con intensità, passione e coinvolgimento emotivo ogni attimo della mia vita privata e professionale e tutto ciò grazie al popolo fassano che mi ha accolto con affetto e rispettato con sincerità sin dal mio arrivo. Spero di aver lasciato un bel ricordo con la mia permanenza a Canazei dove ho sempre operato con abnegazione e spirito di sacrificio cercando di garantire sicurezza ai cittadini ed aiutando ed ascoltando tutti coloro che si sono rivolti, per i più svariati motivi, all’istituzione che ho l’onore di rappresentare, cercando di dar loro risposte. Ringrazio i sindaci, in particolar modo quelli di Canazei e Campitello, ed i colleghi delle altre forze di polizia la cui collaborazione è stata sin da subito fattiva e costruttiva. Un ringraziamento speciale ai vigili del fuoco della val di Fassa la cui quotidiana opera si è dimostrata di assoluto, indiscutibile - e sottolineerei – di indispensabile valore. Un sentito saluto al colonnello Volpi e al maggiore Molinari e un grazie ai miei collaboratori senza i quali oggi non sarei la persona che sono, complimentandomi con loro per la professionalità con cui hanno svolto quotidianamente i compiti assegnati e per la pazienza che hanno avuto nel sopportarmi».