Con le motoslitte sulla pista sette multati dalla Forestale
Inciviltà sulla neve fresca. Il gruppo, formato da trentini, veneti e lombardi, aveva raggiunto il passo San Pellegrino e il tracciato de “La VolaTa”. Per i conducenti sanzioni da 112 a 1.117 euro
Passo san pellegrino. Pensavano di essere cavalieri solitari in groppa a potenti motoslitte da competizione. Ma la loro presenza non è sfuggita all’occhio attento degli agenti forestali che li hanno duramente sanzionati. Approfittando della giornata di festa una compagnia di sette persone, composta da trentini, veneti e lombardi, il primo maggio ha raggiunto il passo San Pellegrino nascondendo i loro bolidi multicolori all’interno di furgoni e su carrelli telonati. La meta da raggiungere a tutto gas era già fissata: il Col Margherita a quota 2514 metri. Condizioni perfette, neve abbondante, la pista nera “La VolaTa” intonsa. Un po’ di fatica per scaricare i mezzi poi motori al massimo come l’adrenalina nel sangue. In vetta una sosta per ammirare il panorama e quanto serve per scattare le foto in ricordo della spedizione.
L’ampio altipiano permette di provare l’ebrezza di superare gobbe e avvallamenti quindi discesa a valle per concludere in bellezza la mattinata. Ma ad attendere l’allegra e rumorosa comitiva gli agenti del Corpo Forestale della Provincia, a cui non era sfuggita la presenza della carovana motorizzata. La norma provinciale vieta il transito con i mezzi a motore su tutte le aree soggette a vincolo idrogeologico, comprese le piste da sci se tali mezzi non sono addetti alla gestione di impianti e piste. Per i conducenti nessuna scusante e un verbale che costerà da un minimo di 112 a un massimo di 1.117 euro ciascuno.
«Non è facile colpire questo tipo di trasgressioni - spiega Bruno Crosignani, responsabile dell’ufficio distrettuale forestale di Cavalese – per la modalità rapida e sfuggente di muoversi sul territorio. Per gli agenti è sempre una sfida investigativa questa volta risolta brillantemente». Il fenomeno dell’uso non autorizzato di motoslitte si trascina da anni con alterne vicende ma è la prima volta che la cronaca registra una spedizione “primaverile” di tale consistenza.
È da ricordare che l’utilizzo delle motoslitte a scopo di svago provoca un disturbo sia per il rumore che per i movimenti rapidi e imprevedibili dei veicoli. Ne subiscono l’impatto non solo gli animali ma anche gli escursionisti che, grazie alle copiose nevicate di questi giorni, frequentano ancora la montagna. Anche la giurisprudenza ha fatto passi avanti. Il tribunale di Bergamo due anni fa ha respinto il ricorso di quattro persone sorprese in groppa a motoslitte nelle Orobie anche senza alcun accertamento di danno ambientale.
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