Cavalese, grande commozione per la morte di Gino Bellante

CAVALESE. Grande commozione ha suscitato a Cavalese e in tutta la valle di Fiemme la scomparsa del pittore Gino Bellante, come anticipato ieri dal quotidiano Trentino. Un uomo davvero ammirato e...


Luciano Chinetti


CAVALESE. Grande commozione ha suscitato a Cavalese e in tutta la valle di Fiemme la scomparsa del pittore Gino Bellante, come anticipato ieri dal quotidiano Trentino. Un uomo davvero ammirato e apprezzato da tutti, al di là della sua abilità artistica anche per le sue straordinarie doti umane e culturali e per la generosità e disponibilità verso gli altri. È stato uno straordinario affabulatore che ha saputo affascinare il grande pubblico con la declamazione delle poesie appartenenti ai più famosi poeti dialettali trentini. Lui amava in particolare il poeta rivano Giacomo Floriani, scomparso nel 1958, ma ha fatto conoscere con particolare calore anche gli altri rinomati colleghi del Trentino ad incominciare dal popolare Nando Da Ala, a Bepi Mor ad Antonietta Dalpiaz a Renzo Francescotti a Lino Lucchi. Il coro Coronelle di Cavalese deve gran parte della sua notorietà proprio a Gino Bellante che per oltre 25 anni è stato l’indiscusso animatore e apprezzatissimo presentatore sia in valle di Fiemme che nelle uscite anche al di fuori del Trentino.

Da alcuni anni il pittore Bellante non faceva più le sue uscite quotidiane per dipingere. Faticava a camminare e le gambe purtroppo non lo reggevano più. E così ha dovuto modificare anche le sue scelte artistiche dedicandosi alla produzione e lavorazione delle punte secche. Ma dopo la scomparsa delle sorelle Pia e Nives improvvisamente Gino Bellante si è trovato a vivere da solo in una casa troppo grande e scomoda. E così la scelta dei nipoti Edmondo e Luigi, visto che vivono fuori valle (uno è ricercatore all’università di Siena e l’altro fa l’architetto a Varese) è stata quella di farlo accogliere nella casa di riposo Giovanelli di Tesero, dove domenica pomeriggio è morto, assistito dalle amorevoli cure delle due affezionate nipoti Daniela e Virginia, che lo hanno sempre seguito e accompagnato con affetto e dedizione in questi ultimi anni.

Ma parlando delle opere e del prezioso lavoro dell’artista Gino Bellante non si può non ricordare la ricerca continua di un equilibrio cromatico e delle immagini. Ma non solo. Bellante davvero è stato, come ricorda il nipote Luigi Trentin, «un coerente e raffinato interprete del suo territorio rivelando una paziente ricerca della vera anima dei luoghi». Se è vero, come credevano gli antichi che ogni luogo fosse abitato da uno spirito che ne fosse il vero padrone, quello che i Romani chiamavano “genius loci”, il lavoro di Bellante può essere letto come un progetto indirizzato alla cattura di questo spirito, che alla fine è riuscito a raggiungerlo e a trasmetterlo attraverso le sue opere.

Il funerale è stato fissato per domani, alle 14, nella chiesa parrocchiale dell’Assunta, dove alle 13,30 sarà recitato il rosario. Il rosario è stato recitato ieri sera alle 20 con la partecipazione di numerose persone ed amici nella camera mortuaria della casa di Riposo Giovanelli di Tesero. Ma anche questa sera alla stessa ora di nuovo si reciterà il rosario.













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