Baite per la legna, esposto in procura sulla legittimità
Castello - Molina, il consigliere Wohlgemuth sospetta un conflitto d’interessi dell’assessore Fulvio Zorzi. Per il sindaco Larger «una pugnalata alla schiena»
CASTELLO-MOLINA. Approvata l’altra sera all’unanimità nella sala Tisti della casa Sociale a Molina la variante al Piano regolatore generale del Comune. Ma la seduta non è stata certo delle più tranquille Anzi. Sul sindaco e sulla giunta si è abbattuto una sorta di tsunami ad opera del consigliere della lista “Impegno Civico”, Lorenzo Wohlgemuth, che ha annunciato il suo esporto in procura sulla legittimità di costruzioni di baite per la legna su suolo comunale, realizzate da parte dell’assessore ai lavori pubblici Fulvio Zorzi. Il consigliere Wohlgemuth, in un lungo e articolato documento, come dichiarazione di voto letto all’assemblea, ha sintetizzato i suoi dubbi circa l’incompatibilità dell’assessore Fulvio Zorzi per conflitto d’interessi. «È paradossale perché se c’è un procedimento nei confronti di Fulvio Zorzi - ha detto Wohlgemuth - ciò viene fatto in barba alle regole civili e alla legge che sul Testo unico degli enti locali che dice testualmente che è “incompatibile colui che ha lite pendente in quanto parte di un procedimento civile o amministrativo, rispettivamente con il comune o la Provincia”. E paradossalmente - aggiunge - vengo a sapere che l’obbligatoria comunicazione alla Procura forse non è stata fatta. Anzi veniamo a sapere tutti perché il sindaco lo conferma per iscritto (con un “Nein”) rispondendo alla precisa domanda in merito da parte di un consigliere, il quale poi condivide con i consiglieri di maggioranza e minoranza questa risposta. Il documento inviato a Zorzi è chiaro e dice “Avvio del procedimento”. La legge è chiara: i pubblici ufficiali (funzionari, sindaci e assessori) hanno l’obbligo di segnalare immediatamente all’Autorità giudiziaria abusi e occupazioni del suolo pubblico (come dice la sentenza della Cassazione n° 23956 del 2013). Per il consigliere Lorenzo Wohlgemuth insomma il sindaco e i componenti della giunta comunale sapevano che a Zorzi era arrivato un avviso di procedimento già nel 2015, ma nessuno si è mosso.
«Noi consideriamo il pilastro della civile convivenza - sottolinea ancora il consigliere Wohlgemuth - il fatto che le regole siano uguali per tutti . Qui non è in discussione la persona di Zorzi, ma il metodo».
Inutile dire l’amarezza del sindaco Larger e della maggioranza per questo esposto. « C’era tutto il tempo per trovare una soluzione insieme - ha fatto sapere il sindaco Marco Larger - invece hanno preferito pugnalarci alla schiena con conseguenze che si ripercuoteranno su tutta la cittadinanza». (l.ch.)