Appello per gli abeti della musica: 200 hanno già aderito 

Tesero, funziona la campagna di crowdfunding di Ognibeni  della Ciresa per salvare il legno delle piante divelte dal vento



TESERO. Gli sciatori che sfrecciano sulle piste della Val di Fiemme non posso immaginare che poco più in là, nel fitto bosco, un uomo sta vagando alla ricerca di melodie. È Fabio Ognibeni il cacciatore di tronchi che si aggira nelle foreste della Val di Fiemme, fra le Dolomiti del Trentino, per “salvare” gli alberi della musica abbattuti dal vento. A sostenere la sua missione una folla di amici che non sapeva di avere.

Sono già oltre duecento, infatti, ad aver risposto al suo appello lanciato con la campagna di crowdfunding: “Salviamo il legno di Stradivari, perché quello che poteva essere musica, deve diventare musica”.

Non è una classica raccolta fondi, ma la richiesta di un prestito di denaro che sarà restituito in due o tre anni: «A mano a mano che potrò vendere tavole armoniche - assicura Fabio Ognibeni, titolare dell’azienda Ciresa di Tesero - potrò restituire tutti i soldi che ci sono stati generosamente prestati».

Non può permettersi di restare senza legno di risonanza un’azienda come la Ciresa della Val di Fiemme, perché realizza le tavole armoniche che vibrano negli strumenti a corda di tutto il mondo. Eppure il rischio non è del tutto remoto: nella sola valle di Fiemme, causa il maltempo di fine ottobre, sono caduti più di un milione di abeti. Due milioni in tutto il Trentino.

«Gli abeti di risonanza sono tronchi perfetti, cresciuti per 150-250 anni con fibra sottile e dritta, che possono essere utilizzati per costruire strumenti musicali. E sono materia rara. Ci siamo attivati con l’autorità forestale, i responsabili della Magnifica Comunità di Fiemme, i custodi forestali dei Comuni, trovando collaborazione e disponibilità. Tuttavia a fronte dei 350/400 metri cubi annui che normalmente lavoriamo, ci troviamo ora a tentare di salvare circa 1.300-1.500 metri cubi di legno pregiato: circa in quadruplo del nostro fabbisogno annuale», spiega Ognibeni sulla pagina in cui ha lanciato il crowdfunding (www.ciresafiemme.it).

È una corsa contro il tempo la sua. Ma in molti, da ogni parte d’Italia, stanno offrendo aiuto, prestando cifre che variano dagli 80 euro per salvare un piccolo tronco di legno di Stradivari, ai 150 euro per salvare un tronco grande, ai 300 euro per salvare un intero albero. Fra i numerosi messaggi di solidarietà inviati alla piccola azienda di Tesero, anche quelli di turisti innamorati della Val di Fiemme, ormai conosciuta come “Valle dell’Armonia”.

Sulla pagina di Facebook di Fabio Ognibeni il sindaco di Treviglio, Juri Imeri, in un post ringrazia l’Istituto Grossi di Treviglio per aver voluto salvare il legno di Stradivari aderendo all'iniziativa della ditta Ciresa con un magnifico concerto. Oppure quello del violinista Crtomir Siskovic, da Parma, che “dispiaciuto per quanto è accaduto alle foreste di Fiemme” si rende disponibile per un concerto a titolo gratuito con una raccolta dei fondi per l’azienda Ciresa. Siskovic non ha scordato la Val di Fiemme, dopo il suo concerto al congresso Europiano del 2000, presieduto proprio da Fabio Ognibeni. (l.ch.)













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