«Alle medie minacciano e derubano mio figlio» 

La denuncia di un’altra madre. Gli episodi sono accaduti all’Istituto comprensivo di Cavalese. Alunni di terza se la prendono con uno di prima per sottrargli la merenda


Luciano Chinetti


Cavalese. Sul Trentino di domenica abbiamo raccontato le preoccupazioni di una mamma per gli atti di bullismo nella scuola media Giovanni Segantini di Cavalese. Il responsabile dell’Istituto Roberto Trolli aveva tranquillizzato le famiglie garantendo l’impegno del corpo insegnanti a tenere sotto controllo i ragazzi durante la ricreazione per evitare atti di prevaricazione e di prepotenza nei confronti dei coetanei più deboli.

Tutti tranquilli dunque, tutto a posto? Ma nemmeno per sogno. Un’altra mamma ha telefonato al Trentino per esprimere il proprio disappunto per altri episodi, forse meno noti ma ugualmente riprovevoli, nei confronti del figlio che frequenta la prima media.

Altrimenti lo picchiano

«Mio figlio purtroppo da qualche tempo- racconta - va a scuola con l’angoscia poiché durante la ricreazione alcuni bulli della classe terza gli rubano le merendine. Alcuni ragazzi più grandi gli si avvicinano e gli ordinano di consegnare loro la sua merenda, altrimenti lo picchiano. Mio figlio è spaventato e quindi fa ciò che gli viene intimato, ma ci rimane molto male e ora non vuole più andare a scuola».

In soliti spacconi

Per ora la madre non ha ancora riferito di questi episodi al preside: «Ancora non l’ho fatto, ma ne ho parlato con alcuni insegnanti, che mi hanno un po’ tranquillizzato. Ma anche la settimana scorsa mio figlio è stato di nuovo preso di mira dai soliti spacconi più grandi di lui. Adesso però questa cosa non la sopporto più. Mio figlio va a scuola con l’ansia e questo non è giusto, perché mi accorgo che soffre. Per ora ho preferito rivolgermi al Trentino per far conoscere all’opinione pubblica la presenza di questi fastidiosi atti di bullismo anche tra i ragazzi nell’Istituto comprensivo di Cavalese, nella speranza che si prendano provvedimenti e vengano fatti cessare immediatamente. Sono cose - conclude la mamma - che dequalificano la scuola e creano enorme disagio alle famiglie e ai ragazzi vittime di inqualificabili azioni di prepotenza».















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