A Predazzo e Pellizzano due trampolini “unici” 

In val di Fiemme e in val di Sole la Provincia finanzia due impianti HS60 e HS66 Brigadoi (Dolomitica): «Come sportivo sono contento». Dubbi sui costi di gestione


di Francesco Morandini


PREDAZZO. “Qui l’unico trampolino HS60”. Il titolo del Trentino non viene dalle pagine di Fiemme e Fassa, ma da Pellizzano, val di Sole, ed ha lasciato un po’ di disorientati i lettori di Predazzo che, meno di una settimana prima, avevano letto dell’avvio dei lavori per la costruzione del trampolino HS66 nello stadio del salto di Stalimen. Uno scherzetto di Hallowen? Nient’affatto. A Predazzo si annuncia il finanziamento di 1.450.000 euro della Provincia e 1.000 della Comunità territoriale per il nuovo trampolino e poco dopo analogo annuncio, ma in pompa magna con il tecnico Sandro Pertile, l’assessore Mellarini e i vertici di Coni e Fisi e l’ing. Pietro Vanzo che è anche progettista di quello predazzano, viene fatto in riva al Noce. «Ci sono 13 trampolini in regola in Italia – ha affermato per l’occasione il progettista - ma nessuno nella fascia fra HS 40 e HS 100». Ed è vero, ma perché farne due nella stessa provincia, e contemporaneamente? «Come sportivo sono contento» dichiara il presidente dell’Us Dolomitica di Predazzo, che quattro anni fa aveva ingaggiato una dura battaglia per vincere il referendum che l’amministrazione comunale aveva voluto per superare i molti dubbi che aleggiavano anche in maggioranza sull’opportunità di ricostruire l’HS66. E sottolinea “come sportivo”. E’ ben vero che in Trentino-Alto Adige ci sono le migliori promesse del salto e della combinata nordica, ma sono comunque poche e non è che attraggano le folle. Se non sono i mondiali il pubblico devono reclutarlo nelle scuole. E’ anche vero che “two è meglio che one”, ma i trentini potrebbero chiedersi se davvero servivano, unici in Italia, questi due interventi così, all’unisono. Mentre ai fiemmazzi, meno sportivi, potrebbero venire in mente il centro nascite, i pediatri, la casa della salute e molto altro.

La spiegazione che ne dà Roberto Brigadoi deux ex machina della mitica “Dolomitica” è che, visti i tentennamenti di Predazzo del 2013, a Pellizzano si siano dati da fare a livello politico, convinti che Fiemme non avrebbe concretizzato nulla. Così la Provincia si sarebbe trovata, dopo aver finanziato il trampolino di Predazzo, a ricevere i fondi dal Coni finalizzati a quello solandro, quindi non utilizzabili in altro modo. Fatto sta che per il trampolino di Pellizzano la Provincia ha stanziato 2 milioni. «Il problema è soprattutto la gestione» ammette Brigadoi, consapevole delle polemiche che qualche anno fa erano rimbalzate in consiglio comunale sui costi a carico del Comune. «A Predazzo dovremmo cavarcela con 20.000 euro annui perché è già all’interno di una struttura, forse a Pellizzano la gestione avrà costi molto maggiori». Per correggere la notizia di Pellizzano possiamo dire che il Trentino avrà dunque gli “unici” trampolini HS60 o HS66 di tutta la nazione, uno nato sulle ceneri del K50 e l’altro del K60. Ovviamente dopo la scomparsa di quelli di Tarvisio, Asiago, Dobbiaco e in seguito all’abbandono, sportivo e non di quelli olimpionici di Pragelato, inutilizzati – stando alle cronache - da più di 7 anni, come molte altre strutture delle olimpiadi invernali del 2006.













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