viabilità

Ferrovia Trento-Malè: ai passaggi a livello di Mezzolombardo le attese calano a meno di 3 minuti

Dal 26 giugno entrerà in vigore l’orario semicadenzato per i treni



TRENTO. A partire da inizio estate, l’orario semicadenzato interesserà in via sperimentale la linea Trento-Malé-Mezzana.

La novità - in vigore da sabato 26 giugno - è stata annunciata dal presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, nel corso di un incontro con il sindaco di Mezzolombardo Christian Girardi, alla presenza del dirigente generale dell’Umst Mobilità Roberto Andreatta e del dirigente generale dell’Agenzia per le opere pubbliche Luciano Martorano.

Il semicadenzamento – si legge in una nota della Provincia – avrà ripercussioni positive sul traffico all’interno del centro abitato del paese della Rotaliana: i tempi di chiusura dei passaggi a livello saranno quelli strettamente necessari al passaggio di un singolo treno, ossia meno di 3 minuti sia per i tre passaggi a livello a nord della stazione, in direzione Malé, sia per i due passaggi a livello più a sud, in direzione Trento.

Il motivo lo ha spiegato il dirigente generale Andreatta che, nell’ambito della presentazione del semicadenzamento estivo, ha parlato della programmazione di un solo incrocio programmato a Mezzolombardo nell’intero arco della giornata, alle 6.45 del mattino.

Nell’estate 2019, in orario erano programmati 6 incroci, 2 con entrambi i treni passanti (ovvero entrambi i treni passano Mezzolombardo perché vanno oltre sia in direzione Trento che in direzione Malé), 4 con un solo treno passante ed il secondo limitato a Mezzolombardo.

“Con gli incroci dell’estate 2019, l’attesa ai passaggi a livello di Mezzolombardo potevano raggiungere anche i 7 minuti e lo spostamento degli incroci nel 2021 porterà un evidente vantaggio per il traffico veicolare in paese” sono state le parole di Andreatta.













Scuola & Ricerca

In primo piano

Podcast

Il Trentino nella Grande Guerra: gli sfollati trentini spediti in Alta Austria

Venezia e Ancona vengono bombardate dal cielo e dal mare. A Trento viene dato l’ordine di abbandonare il raggio della Regia fortezza, con i treni: tutti gli abitanti di S. Maria Maggiore devono partire. Lo stesso vale per Piedicastello e Vela, così come per la parrocchia Duomo. Ciascuno può portare con sé cibo e vetiti per 18 kg. Tutto il resto viene lasciato indietro: case, bestiame, attrezzi, tutto. Gli sfollati vengono mandati in Alta Austria. Rimarranno nelle baracche per 4 lunghi anni.