Ambiente

Falda dell’area di Trento Nord, la replica dell’Appa: monitoraggi sempre aggiornati

La precisazione dopo le critiche alla relazione: «I dati coprono il periodo compreso tra il 1994 e il 2024, sono il frutto di un protocollo di monitoraggio consolidato, istituito nel 1997, che continua a essere applicato con rigore

LA CONTESTAZIONE «Documento frammentario e incompleto»



TRENTO. L'Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente (Appa) continua a garantire la massima trasparenza nella gestione dei monitoraggi ambientali, con particolare attenzione alla qualità delle acque sotterranee nell'area di Trento nord.

Lo precisa l’Amministrazione provinciale, alla luce di alcuni commenti riportati da un’agenzia di stampa che prendono spunto dall’aggiornamento dei dati di monitoraggio della falda, pubblicati sul sito web di Appa l’8 gennaio scorso. I dati, che coprono il periodo compreso tra il 1994 e il 2024, sono il frutto di un protocollo di monitoraggio consolidato, istituito nel 1997, che continua a essere applicato con rigore.

Il protocollo di monitoraggio prevede il controllo costante degli inquinanti all’interno del Sito di interesse nazionale (Sin) nelle acque di falda a valle delle ex aree industriali di Trento nord, con particolare attenzione alle forme organiche del piombo. I piezometri posti a valle idrogeologica dell'area ex Sloi sono monitorati per le tre forme del piombo (piombo tetraetile, piombo trietile e piombo dietile), con i risultati resi disponibili nelle tabelle pubblicate online.

Come sottolineato nel documento tecnico di sintesi, afferma la Provincia, i dati di monitoraggio evidenziano una naturale variabilità legata a fattori meteorologici, come l'andamento delle precipitazioni e l'altezza della falda, ma anche i progressi dovuti agli interventi correttivi realizzati nell'area, tra cui l'attivazione dell'impianto di barriera idraulica presso l'ex stabilimento Carbochimica.

Un esempio di questo processo di miglioramento è il caso del benzene rilevato nel piezometro 245, i cui valori sono passati da centinaia di microgrammi/litro negli anni '90 a valori con un ordine di grandezza molto inferiore. I limiti massimi ammissibili per ciascuna sostanza monitorata sono chiaramente indicati nelle tabelle pubblicate, in conformità con la normativa ambientale vigente. Per quanto riguarda la bonifica dell'area, il Sin di Trento nord ha ricevuto un importante finanziamento dal Ministero dell'Ambiente nell'ambito del "Programma nazionale di bonifica".

In particolare, sono stati assegnati circa 19 milioni di euro alla Provincia autonoma di Trento, destinati alla bonifica delle rogge demaniali, parte del Sin di competenza provinciale. Piazza Dante ha già predisposto tutta la documentazione tecnica necessaria, comprese le attività di caratterizzazione, le analisi di rischio e il progetto esecutivo, e ha avviato il primo lotto di lavori di bonifica, attualmente in corso. Il progetto complessivo per la bonifica dell'area prevede un investimento di circa 36 milioni di euro, comprendente anche i fondi statali. La Provincia assicura di restare in stretto coordinamento con il Ministero dell'Ambiente, che ha il compito di approvare gli elaborati tecnici e, se necessario, di attivare gli interventi sostitutivi. L’Amministrazione provinciale prosegue quindi con impegno nell'attività di tutela e risanamento ambientale, perseguendo obiettivi di massima trasparenza e responsabilità verso la comunità e l'ambiente.













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