UNIVERSITA'

Facoltà di medicina di Trento, accreditato il corso di laurea

Il parere positivo dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca sul progetto del nuovo corso di laurea è arrivato poco fa. Il rettore Collini: "Stiamo rispettando la tabella di marcia che ci eravamo prefissati. Un risultato non scontato". Il governatore Fugatti: "Notizia positiva e incoraggiante. La salute al centro"



TRENTO. Nuovo passo avanti oggi nell’iter di istituzione di Medicina a Trento. Nelle scorse ore da Roma è arrivato da parte di Anvur (l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca) il parere positivo sull’accreditamento del corso di laurea. Il progetto presentato dall’Università di Trento incassa così il secondo dei quattro via libera necessari per l’accreditamento finale, dopo l'approvazione del progetto formativo nelle scorse settimane da parte del Consiglio Universitario Nazionale.

Alla conclusione dell’iter mancano ora soltanto due ulteriori step: l’accreditamento di UniTrento come sede per Medicina, sempre da parte dell’Anvur, a cui seguirà poi la validazione formale del Ministero dell’Università. I tempi per ottenere questi due ultimi via libera sono non sono prefissati, ma tutto fa pensare che il sì definitivo possa arrivare nelle prossime settimane e quindi, in tempo per l’emanazione dei bandi di ammissione necessari ad avviare la fase di ammissione per i nuovi studenti e studentesse a partire dal prossimo anno accademico 2020/21. Per l’emanazione del bando sarà in ogni caso necessario attendere il relativo decreto ministeriale che stabilirà sia le date dei test, sia gran parte dei contenuti dei bandi che gli atenei dovranno perfezionare e pubblicare. Si potrà così attivare il corso di laurea già dal prossimo anno accademico, grazie all'impegno della Provincia autonoma a sostenere a regime, con un finanziamento permanente, gli oneri aggiuntivi necessari alla realizzazione del programma.

Il rettore Paolo Collini ha accolto con soddisfazione la notizia dell’accreditamento del corso di laurea: «Con questa ulteriore validazione da parte di Anvur stiamo rispettando la tabella di marcia che ci eravamo prefissati. Un risultato non scontato, vista anche la situazione contingente, di grande difficoltà legata alla pandemia. Il progetto formativo che abbiamo presentato è solido e ben strutturato, adatto ad attivare all’Università di Trento un’offerta formativa innovativa. In questo, un contributo fondamentale nella progettazione e nella definizione di un progetto di qualità è arrivato grazie alla collaborazione con l’Università di Verona. Mai come in questo momento il tema della salute è al centro dell’attenzione di tutti. Anche l’Università si sente coinvolta e vuole fare la sua parte con responsabilità e competenza».

«È una notizia positiva e al tempo stesso incoraggiante - commenta il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti -. Positiva perché premia lo sforzo a cui il 'sistema' trentino non si è voluto sottrarre per affrontare una sfida così impegnativa e per questo ringrazio l'Università di Trento per l'impegno profuso. Ora è importante sostenere il progetto con convinzione, sotto tutti gli aspetti, come da accordi definiti da entrambe le parti In origine, alla base del nostro stimolo c'era e c'è tuttora la convinzione dell'importanza di un presidio territoriale di quel bene prezioso che è la salute. Un presidio che puoi mantenere solo attraverso professionisti preparati e motivati. Ora il Coronavirus ha proiettato il mondo intero in un'emergenza impensabile. Ma se c'è una cosa che questa grave vicenda ci sta insegnando è proprio la centralità della salute e in definitiva della vita. Ed investire in professioni che proprio di questo si occuperanno, significa investire in un futuro che tutti vogliamo migliore e, anzitutto, possibile». "È una notizia positiva e al tempo stesso incoraggiante - commenta il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti -. Positiva perché premia lo sforzo a cui il 'sistema' trentino non si è voluto sottrarre per affrontare una sfida così impegnativa e per questo ringrazio l'Università di Trento per l'impegno profuso".

"In origine, alla base del nostro stimolo c'era e c'è tuttora la convinzione dell'importanza di un presidio territoriale di quel bene prezioso che è la salute. Un presidio che puoi mantenere solo attraverso professionisti preparati e motivati. Ora il Coronavirus ha proiettato il mondo intero in un'emergenza impensabile. Ma se c'è una cosa che questa grave vicenda ci sta insegnando è proprio la centralità della salute e in definitiva della vita. Ed investire in professioni che proprio di questo si occuperanno, significa investire in un futuro che tutti vogliamo migliore e, anzitutto, possibile".













Scuola & Ricerca

In primo piano