Enpa: «Il caso del lupo confidente è la dimostrazione di non prevenzione»
Dopo l'avvistamento di martedì 26 marzo a Pera di Fassa, l’Ente nazionale protezione animali ha dichiarato che per prevenire eventi del genere basterebbe seguire le regole di convivenza
TRENTO. "Il caso del lupo confidente della Val di Fassa è paradigmatico poiché è la dimostrazione più evidente della strategia di 'non prevenzione' seguita dal presidente della Pat Maurizio Fugatti". A scriverlo in una nota è l'Enpa dopo che martedì 26 marzo un lupo confidente che si aggirava nel centro di Pera di Fassa è stato allontanato dal Corpo forestale della Provincia di Trento con munizioni di gomma.
"Se si volesse tenere l'esemplare lontano dal centro abitato basterebbe custodire correttamente gli animali allevati, utilizzare cassonetti a prova di lupo (e di orso), evitare che l'animale possa comunque trovare una facile fonte cibo e, ovviamente, informare residenti e turisti circa le corrette norme di comportamento da adottare per prevenire possibili conflitti. Ma sarebbe anche necessario prevedere un rigoroso e severo regime sanzionatorio per chi non dovesse rispettare le regole di convivenza con i lupi e, più in generale, con ogni altra specie selvatica", continua l'Enpa.
"Una politica, quella della Pat, che si fonda su omissioni e che viene adottata in violazione delle norme internazionali. Abbiamo già denunciato a Bruxelles questo stato di grave illegalità. Siamo in attesa che l'Europa adotti gli opportuni provvedimenti; grazie a Fugatti - conclude Enpa - l'Italia rischia una nuova procedura d'infrazione, l'ennesima", conclude l'Enpa.