Emergenza acqua, rubinetti "vietati" e danni agli acquedotti
Molti sindaci hanno proibito l'uso a scopi alimentari perché c'è un livello di batteri più alto rispetto a quello previsto dalla normativa
TRENTO. Danni agli acquedotti e allarme per l’acqua torbida che esce dai rubinetti. L'emergenza acqua continua.
Acqua ad uso alimentare. C’è chi le analisi le ha fatte e si tratta di Novareti che si occupa del rifornimento delle case di Trento e Rovereto. Ecco, analisi negative nel senso che non sono state evidenziati dei problemi e quindi via libera all’acqua che esce dai rubinetti.
Situazione diversa a Lavis. Il sindaco ha firmato mercoledì l’ordinanza con il divieto assoluto di utilizzo dell’acqua dell’acquedotto se non previa bollitura. Una decisione presa dopo i primi risultati delle analisi effettuate che hanno evidenziato un livello di batteri più alto rispetto a quello previsto dalla normativa, un aumento provocato probabilmente dalle precipitazioni. Da qui l’obbligo di bollitura fino a revoca. E in attesa di ulteriori analisi.
Fra i Comuni che hanno annullato il divieto di utilizzare l’acqua del rubinetto per uso alimentare, Vallarsa, Cloz, Novaledo, Baselga di Pinè, Caldes, Madruzzo. Hanno invece emesso ordinanze che prevedono il divieto (alcuni lo ammetto previa bollitura) Cavedine, Garniga, Lona Lases, Sover, Denno, Carano, Capriana, Luserna, Panchià, Segonzano, Tesero, Faedo, Ziano di Fiemme, Castello Molina di Fiemme, Ville d’Anaunia, Carano, Cis, Croviana, Predazzo, Cloz, Terzolas, Folgaria, Sporminore, Malè, Revò. Ordinanza identica, come detto, anche per Lavis. Si tratta, in molti casi, di una scelta presa a titolo precauzionale.
Acquedotti. Sono anche in corso le verifiche sugli acquedotti per capire se la torbidezza sia provocata dal rimescolamento del limo (pare sia questo il caso, ad esempio, di Rovereto dove in alcune abitazioni l’acqua esce torbida ma le analisi ne certificano la bontà) e da danni più importanti. Danni sicuramente ingenti sono quelli riportati dall’acquedotto che si trova inval di Fiemme. La furia delle acque ha distrutto e asportato le tubazioni dell’acquedotto comunale che serve il comune di Castello-Molina , ma anche il comune di Anterivo.